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NUOVO PIANO DI SVILUPPO RURALE: LE PRIORITA'
Incontro a Lamole. Occorre però che da Bruxelles arrivino indicazioni certe sulla cornice finanziaria'

Favorire gli investimenti volti all'innovazione e alla diversificazione delle colture; sostenere gli imprenditori che si muoveranno in un'ottica di filiera per garantire al massimo la trasparenza dei prodotti; rafforzare i capisaldi della qualità e dell’identità territoriale su cui la Toscana ha basato la sua competitività sui mercati. Saranno questi gli assi portanti del nuovo piano di sviluppo rurale che la Regione Toscana presenterà a Bruxelles nei prossimi mesi. L’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni li ha illustrati al responsabile per lo sviluppo rurale delle direzione generale dell’Unione Europea Markus Holzer. L’alto dirigente comunitario è giunto in Toscana per una visita volta sia a fare il punto sui lavori di predisposizione del piano, che dovrebbe diventare operativo all’inizio del 2007, sia a verificare la realizzazione della prima tranche (2000-2006).
L'incontro, al quale è intervenuto per la Priovincia di Firenze il direttore dell'ufficio dell'agricoltura Gennaro Giliberti e che è stato seguito da una conferenza stampa, è avvenuto alla Fattoria di Lamole, nel Chianti, dove anche con i fondi del piano sono stati restaurati i suggestivi terrazzamenti in pietra e reimpiantati nuovi vigneti cogliendo un duplice obiettivo: la realizzazione di un vigneto moderno e efficiente e allo stesso tempo il rispetto e la valorizzazione del tipico paesaggio del Chianti.
'Abbiamo mostrato a Holzer - ha spiegato l’assessore Cenni - come la Toscana si sia dimostrata virtuosa sia nella fase progettuale che in quella operativa del piano, e come oltre 500 dei 720 milioni di euro previsti tra il 2000 e il 2006 siano stati già utilizzati a sostegno di una agricoltura moderna e allo stesso tempo compatibile, capace di favorire una crescita equilibrata dei nostri territori rurali. Le nostre scelte sulla qualità e la diversificazione delle attività rurali (basti pensare all’agriturismo) hanno spesso anticipato le decisioni poi assunte nei documenti comunitari”.
Il lavoro svolto, dunque, per l’assessore, è già un segno di quello che ora, con il nuovo piano, dovrà essere fatto. “La Toscana ha saputo muoversi sempre con tempestività e lo ha fatto anche per la predisposizione di questo piano. Purtroppo è impossibile completare il nostro documento in questa situazione di assoluta incertezza sui contenuti finanziari. Sappiamo e temiamo che ci potranno essere dei tagli, ma si continua a operare in un quadro del tutto indecifrabile. Al dirigente Ue ho chiesto di far presente a Bruxelles con forza questa situazione che penalizza chi, come noi, si è mosso per tempo. E’ una fase molto delicata per la nostra agricoltura: alla congiuntura economica negativa, alla concorrenza spesso ai limiti della correttezza di prodotti che vengono dalla Cina, e al disorientamento, anche comprensibile che ha creato nei nostri produttori la riforma della Pac, è necessario contrapporre il varo, in tempi rapidi, di iniziative capaci di alimentare la propensione a investire sul futuro”. L’assessore ha evidenziato a Holzer come la Toscana, pur in un questo quadro così complesso, sia pronta a svolgere compiutamente il suo ruolo d’avanguardia: “Il rapporto sull’economia agricola e rurale, che abbiamo presentato la settimana scorsa, ha evidenziato come, anche in una fase difficile, l’agricoltura toscana stia tenendo le sue posizioni: questo dimostra la solidità del settore e soprattutto dei suoi punti di eccellenza (dal vino all’olio alle produzioni di qualità). Per mantenere la competività questa base ha però bisogno di muoversi in quadro di incentivi certo all’interno del quale poter effettuare i suoi investimenti. Il piano di sviluppo rurale è quindi fortemente atteso perché imposterà impegni e interventi nel mondo rurale di qui al 2013”.

Il paesaggio è il risultato sul territorio delle azioni di fattori naturali e umani e delle loro interrelazioni. L’abbandono delle aree cosiddette marginali ha determinato seri problemi di salvaguardia dell’ambiente (dissesto idrogeologico) ma anche la perdita di quelle conoscenze e tradizioni proprie delle popolazioni che vi operavano.
Gli interventi di recupero delle aree marginali hanno bisogno di un aiuto pubblico, ma non debbono essere fini a se stessi. Una sistemazione a terrazze ripristinata è bella da vedersi e senz’altro funzionale alla regimazione idrica. Tuttavia in questi ambienti è necessario che si innestino sinergie sia produttive che di servizio che permettano agli operatori di trovare un riscontro economico e occupazionale. In altri termini occorre superare quelli che furono i motivi del degrado e dell’abbandono. La ritrovata “competitività” di queste aree può avere successo se legata a produzioni di elevata qualità e caratterizzazione (es. vini derivati da coltivazioni in aree terrazzate, allevati ad alberello, recupero di prodotti tradizionali, etc.) e da un’offerta di ospitalità legata al territorio rurale (es. agriturismo).

LA PROVINCIA E LE POLITICHE EUROPEE PER IL PAESAGGIO
Il 20 ottobre 2000 viene siglata a Firenze la Convenzione Europea che unifica le politiche in tema di paesaggio e pone le basi per orientare gli interventi per finalità di promozione, salvaguardia, gestione e pianificazione dei paesaggi europei.
In coincidenza a 5 anni di distanza ci troviamo oggi ad apprezzare, sostenuti dall’intervento pubblico, i risultati dell’impegno degli agricoltori.
Il Piano di Sviluppo rurale della Toscana ha dato giusto rilievo, agli investimenti aziendali per la tutela e il miglioramento ambientale. In particolare ha previsto contributi (fino al 70% della spesa) per la ricostruzione, il ripristino e la valorizzazione degli elementi tradizionali del paesaggio agrario aventi rilevanza paesaggistica e ambientale.
La Provincia di Firenze, si è fatta promotrice di studi per l’approfondimento di tecniche volte al recupero delle antiche sistemazioni agrarie. Inoltre, nell’ambito della competenza attribuitale dalla Regione Toscana, con l’approvazione del Piano Locale di Sviluppo Rurale, ha indicato come paritetici gli interventi legati alla tutela e al miglioramento ambientale a quelli di carattere più propriamente produttivo.
Per la Provincia di Firenze la Misura 1 (Investimenti nelle aziende agricole), nel periodo 2001-2006, ha avuto disponibilità di contributi pari a ca. € 10.500.000,00, somma che può attivare investimenti pari a ca. € 23.000.000,00.
All’attualità le richieste finanziamento sugli interventi ambientali sono state numericamente limitate ma comunque significative. Gli interventi di miglioramento ambientale realizzati consistono nella ricostruzione di ca. 1850 metri di muri a secco e di 600 metri di ciglioni, nella manutenzione di ca. 3.050 metri di muri a secco e sistemazioni idrauliche, nel recupero di 2 vasche di raccolta acqua di alimentazione vecchi mulini.
Gli investimenti realizzati complessivamente hanno avuto un costo di ca. 400.000,00 e hanno comportato l’erogazione di contributi pari a ca. € 270.000,00.


Guarda le immagini dell'incontro su http://www.florence.tv/

23/09/2005 17.48
Provincia di Firenze