A Impruneta sabato 25 febbraio 'Le streghe di Lenzavacche' di Simona Lo Iacono
Al Cinema Teatro Buondelmonti, alle 17, il secondo appuntamento con i finalisti del Premio letterario Chianti
Sabato 25 febbraio, alle 17, il Cinema Teatro Buondelmonti di Impruneta ospiterà Simona Lo Iacono e il suo volume 'Le Streghe di Lenzavacche', E/O Editore: è il secondo appuntamento dei 350 giurati con i finalisti del Premio Letterario Chianti, giunto alla 30esima edizione. Il Premio conta sul patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, della Provincia di Siena e dei Comuni di Greve in Chianti, capofila, Barberino Val d'Elsa, Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Impruneta, Radda in Chianti e San Casciano Val di Pesa. Decisivo il contributo della Coop di Greve in Chianti e del Rotary di San Casciano-Chianti, della Banca di Cambiano e della Società di mutuo soccorso Fratellanza di Greve in Chianti.
'''Le streghe di Lenzavacche''' vennero chiamate nel 1600 in Sicilia un gruppo di mogli abbandonate, spose gravide, figlie reiette o semplicemente sfuggite a situazioni di emarginazione, che si riunirono in una casa ai margini dell'abitato e iniziarono a condividere una vera esperienza comunitaria e anche letteraria. Furono però fraintese, bollate come folli, viste come corruttrici e istigatrici del demonio.
Secoli dopo, durante il fascismo, una strana famiglia composta dal piccolo Felice, sua madre Rosalba e la nonna Tilde, rivendica una misteriosa discendenza da quelle streghe perseguitate. Assieme al giovane maestro Mancuso si batteranno contro l’oscurantismo fascista per far valere i diritti di Felice, bambino sfortunato e vivacissimo.
'''Simona Lo Iacono''' è nata a Siracusa nel 1970. Magistrato, presta servizio presso il tribunale di Catania. Ha pubblicato diversi racconti e vinto concorsi letterari di poesia e narrativa. Sul blog letterario Letteratitudine di Massimo Maugeri cura una rubrica che coniuga norma e parola, letteratura e diritto, dal nome “Letteratura è diritto, letteratura è vita”.
Simona Lo Iacono