PROVINCIA DI FIRENZE: PRESENTATA LA CARTA ITTICA
Collaborazione fra la Provincia e la Specola
L’assessore alla pesca, Mario Lastrucci, ha presentato questa mattina al Museo della Specola di Firenze la nuova Carta ittica della Provincia di Firenze.
La Carta è frutto della collaborazione tra il Museo di Storia Naturale dell’Università degli studi e la Provincia di Firenze, collaborazione che è nata nel 1998 con una ricerca incentrata esclusivamente sul Fiume Arno. E stamattina erano presenti il direttore del Museo, Curzio Cipriani, il responsabile della sezione zoologica della Specola, Marco Vannini, e la curatrice della Carta, Annamaria Nocita.
Nel 1999 sono stati effettuati, insieme con alcune guardie del Corpo di Polizia Provinciale, sopralluoghi in tutti i bacini idrografici della Provincia di Firenze e nel 2000 è iniziata la campagna di monitoraggio vera e propria che ha portato ad esaminare un totale di 86 stazioni di campionamento su corsi d’acqua compresi all’interno del Bacino dell’Arno, del Reno, del Lamone e del Montone. Poiché i campionamenti, essendo limitati a interventi di poche ore, offrono solo una visione parziale di tutta la fauna ittica locale, i dati raccolti sul campo sono stati integrati con informazioni fornite dalle guardie della Polizia Provinciale e dai pescatori locali, opportunamente selezionate e vagliate, sulle specie ittiche presenti e su quelle eventualmente scomparse.
La selezione delle stazioni è stata effettuata prendendo in considerazione i corpi idrici che meglio rappresentano la situazione generale del bacino di appartenenza. Lungo il corso, sono stati poi scelti i punti più interessanti sotto il profilo ittico. Là dove l’utilizzo dell’elettrostorditore risultava impossibile a causa della profondità dell’acqua, sono stati utilizzati quattro campi gara (Villa La Massa e Cascine a Firenze, Fognone/Passerella a Scandicci e S. Andrea a Empoli). La lunghezza dei tratti campionati oscillava tra 100 e 300 m. Per ogni stazione sono state rilevate: le specie ittiche presenti, l’ombreggiatura, la pendenza del tratto di corso d’acqua, le coordinate geografiche. Durante il campionamento, la fauna ittica prelevata è stata momentaneamente riposta in grossi contenitori pieni d’acqua e provvisti di aeratori. Gli esemplari, dopo un accurato esame che ha permesso l’attribuzione della specie ad ogni campione, sono stati liberati esattamente nel luogo di cattura. Solo pochissimi esemplari, la cui determinazione risultava difficile sul campo, sono stati prelevati dopo essere stati narcotizzati.
Data la particolare attenzione che questa ricerca ha rivolto all’introduzione di specie alloctone, che in alcuni casi presentano un notevole adattamento ad ambienti inquinati, sono stati effettuati campionamenti anche in tratti di fiume che presentavano valori di indice biotico esteso molto bassi. La cattura di animali è sempre avvenuta alla presenza di personale della Sezione di Zoologia “La Specola” del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze e da Guardie del Corpo di Polizia Provinciale di Firenze.
Sono stati inoltre considerati i dati relativi alla qualità delle acque forniti dall’A.R.P.A.T. di Firenze e i dati pluviometrici relativi all’area indagata che sono stati concessi dal Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale.
Il concetto di vocazione ittica è legato alla suddivisione in zone di un corso d’acqua che, presentando condizioni ambientali diverse, sono caratterizzate da una propria comunità ittica. I dati della Carta Ittica Regionale sono stati quindi integrati con quelli ottenuti attraverso questo progetto ed è stata proposta la Carta delle Vocazioni Ittiche della Provincia di Firenze, basata su ricerche che prendono in considerazione parametri geografici, idrologici e biologici, tenendo conto della realtà toscana.
E’ stata quindi ricostruita la distribuzione di ogni specie e di ognuna di esse è stata ricostruita la provenienza.
E’ stato fatto uno sforzo per rendere semplici e comprensibili da parte di tutti i dati contenuti nella Carta Ittica, rielaborati attraverso il sistema GIS (Geographical Information System) di proprietà del Museo di Storia Naturale. Quest’ultimo tipo di analisi ha anche permesso di ricostruire la distribuzione geografica delle specie e di creare le immagini utilizzate per la pubblicazione.
Le 22 tavole rappresentanti le specie ittiche sono state eseguite basandosi su esemplari catturati nei corsi d’acqua della provincia di Firenze e rappresentano quindi anche una testimonianza storica dell’attuale situazione ittiofaunistica.
Al termine sono state stilate le linee guida che l’Ufficio Pesca della Provincia può seguire per la gestione dell’ittiofauna, per la gestione sostenibile e la protezione del patrimonio faunistico autoctono ed è stato suggerito come coordinare i rapporti che esistono tra queste risorse e le necessità culturali, sociali e commerciali che il mondo della pesca esprime.
Fra i primi provvedimenti che saranno assunti in seguito alle indicazioni della Carta, la sospensione delle immissioni di pesce bianco, salvo casi particolari, in fiumi e torrenti della provincia, per meglio tutelare le specie locali, il primo luogo i ghiozzi dell’Arno, che hanno risentito della coabitazione con i cugini importati dalla Padania. Un’attenzione particolare sarà poi riservata all’immissione di trote nei siti in cui sia dimostrata la presenza di specie anfibie a rischio di estinzione come la salamandrina dagli occhiali o l’ululone appenninico.
“Nel suo complesso – ha spiegato l’assessore Lastrucci - il progetto della Carta Ittica, mediante il lavoro di monitoraggio nell’arco dei cinque anni compresi fra il 1997 e il 2001 ha comportato un notevole impegno finanziario, circa 100 milioni di vecchie lire. Ma ha via via rappresentato il sostegno tecnico alla gestione delle campagne ittiche guidando gli uffici pesca nelle scelte sulle immissioni o sui divieti di pesca e sui vari tipi di istituti ma, cosa assai significativa, ha portato finalmente all’informatizzazione della rete idrica ed alla gestione digitale dei corsi d’acqua della provincia”.
Prossimo passo sarà, sempre in collaborazione con l’Università, il trasferimento della Carta nel web sui siti della Provincia e delle associazioni dei pescatori.