FINANZIARIA: A RISCHIO CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO E COCOCO
Comunicazione dell’assessore Lo Presti sugli effetti della manovra proposta dal Governo
Approvata risoluzione che chiede che siano accolte le indicazioni degli enti locali
Fra gli effetti della Finanziaria 2006, se venisse approvata nel testo proposto dal Governo, ci sarebbe per la Provincia di Firenze l’eliminazione dei contratti di lavoro a tempo determinato e di quelli di collaborazione coordinata e continuata. Il meccanismo previsto dalla proposta di legge è infatti quello di una riduzione della spesa per il personale dell’1% rispetto al 2004, che nel caso della Provincia di Firenze è penalizzante perché l’ente ha affrontato nel 2005 un incremento della spesa per svolgere i suoi compiti istituzionali.
Degli effetti della Finanziaria in Palazzo Medici Riccardi ha parlato l’assessore al bilancio Alessandro Lo Presti in una comunicazione tenuta ieri sera in Consiglio Provinciale.
I tagli ammonterebbero per la Provincia a circa 19 milioni di euro di euro, pari al 20% della spesa corrente dell’ente nel 2005. Da 110 milioni di euro per spese correnti si dovrebbe scendere a 91. Non avendo da tagliare auto blu e potendo ricavare poco dalla riduzione delle consulenze sarebbero inevitabilmente tutti i settori – ha detto l’assessore - a dover fare i conti con la riduzione di un quinto delle risorse: la manutenzione delle strade e delle scuole, il trasporto pubblico locale, la cultura, la formazione professionale dei giovani e dei lavoratori.
Nel suo intervento Lo Presti ha infine messo in risalto come tutte le Province siano concordi nella richiesta di modificare una Finanziaria che ancora una volta va a ridurre l’autonomia degli enti locali.
Sulla comunicazione dell’assessore Lo Presti si è poi sviluppato il dibattito.
Per Andrea Calò (Prc) la Finanziaria crea profondi squilibri, opera tagli ai servizi e alle fasce deboli, dà meno soldi agli enti locali, alle politiche sull’ambiente e più risorse alle imprese e alle missioni militari, di fatto riduce diritti e non assicura risorse.
E’ interesse generale risanare il paese – ha sostenuto Piergiuseppe Massai (An) - non deve esserci soltanto la politica del contestare; bisogna puntare su un taglio degli incarichi esterni, negli enti infatti non si vive di assistenzialismo ma di consulenze. Deve esistere un senso di responsabilità e non faziosità. Su questa base il gruppo di An ha presentato una risoluzione per chiedere di ridurre le consulenze fino al 50%.
Dal 1997 ad oggi non siamo stati in grado – ha detto Leonardo Comucci (Fi) - di ripulire i nostri bilanci. I tagli previsti in finanziaria non colpiranno solo gli assessori in provincia ma anche i Ministri, non bisogna creare allarmismi.
Per Massimo Marconcini (Ci) è necessario battersi contro questa Finanziaria perché non possano esserci alibi al taglio sui servizi essenziali per lo stato sociale.
E’ scorretto sostenere che negli enti Locali non ci sono sprechi – ha sostenuto Paolo Bassetti (Udc): e il taglio del 10% sugli enti è compensato sul versante sociale dagli interventi sulla famiglia.
Discutere della finanziaria senza avere il quadro completo e definito dal Parlamento non aiuta – ha detto Carlo Bevilacqua (Fi) – per il quale poi è l’Europa che ci chiede di cambiare il ruolo delle Amministrazioni per essere strumento idoneo ai tempi difficili che stiamo vivendo. Il consigliere ha poi proposto un emendamento alla risoluzione proposta da An, con l’invito a ridurre del 10% gli importi degli incarichi negli enti in cui la Provincia ha propri rappresentanti.
I piccoli comuni considerano positiva la finanziaria – ha sostenuto Nicola Nascosti (An) – aggiungendo che il Governo ha fatto una manovra seria come riconosciuto anche da alcuni esponenti dello stesso centro-sinistra.
Altro che Stato leggero, altro che meno tasse – ha detto invece Sandro Targetti (Prc) - se vogliamo rilanciare il ruolo pubblico sul lato sociale occorrono nuove risorse, bisogna entrare nella tassazione delle rendite, rivedere la legge sulle successioni sopra un determinato reddito.
In tempi di vacche grasse si tolleravano sacche di spreco. Questo il parere di Graziano Grazzini (Fi) per il quale in passato sono state adottate spese non compatibili con il bilancio provinciale.
La discussione sulla proposta di Finanziaria non può esaurirsi in questa fase – ha concluso Riccardo Gori (Ds) – il dibattito dovrà proseguire e per questo è inopportuno votare adesso sulle proposte contenute nella risoluzione proposta da An.
In sede di votazione conclusiva il Consiglio ha respinto la risoluzione di An, nel frattempo integrata con l’emendamento di Forza Italia.
Approvata invece con i voti di maggioranza e Rifondazione una risoluzione che esprime forte preoccupazione e profondo dissenso nei confronti della manovra – ritenuta elettorale, centralista e inefficace - chiedendone la revisione secondo le indicazioni degli Enti locali.