CONVENZIONE EUROPEA: “ALLO STUDIO UN MINISTRO DEGLI ESTERI DELL’EUROPA”
Il Presidente Dini in Consiglio Provinciale: “Non ci saranno riferimenti alle radici religiose nella nuova Costituzione”
Seduta straordinaria del Consiglio Provinciale dedicata alla Convenzione Europea. Ospiti dell’assemblea di Palazzo Medici Riccardi i senatori Lamberto Dini e Filadelfio Basile. Il vice Presidente del Senato italiano ha illustrato i lavori in corso per la Carta costituzionale dell’Europa: “Ormai è diffusa in tutti i paesi la consapevolezza della bontà della Costituzione Europea. Anche il Regno Unito, che non ha una Costituzione scritta, lavora per questo testo che interesserà 450 milioni di cittadini europei: tre volte la popolazione della Federazione Russa, il doppio di quella degli stati Uniti. L’Europa – ha spiegato Dini – sarà la più grande entità mondiale sul piano del commercdio internazionale. E’ stato costruito il mercato interno dell’Unione Europea, manca la sicurezza e la difesa, temi che creano la cittadinanza europea. Con la nuova Costituzione i cittadini avranno più garanzie in Europa ma siamo consapevoli che occorre superare un deficit democratico nei confronti dei vari parlamenti nazionali ecco perché tutte le iniziative della Convenzione saranno inviate direttamente ai parlamenti nazionali e, se un certo numero di assemblee ritengono di dover fare delle correzioni, la Convenzione è tenuta a rivederle. In questa maniera i parlamenti non dovranno passare attraverso il filtro dei governi nazionali”. Due i temi importanti chiariti da Dini e che saranno affrontati dalla Convenzione: un ministro degli esteri dell’Europa ed i riferimenti alle radici religiose da inserire nella nuova Carta Costituzionale: “E’ necessario – ha sottolineato Dini – che l’Europa parli con una sola voce. Già esiste la mutua assistenza per quanto riguarda la difesa comune ma è sempre più necessario creare la figura del Ministro degli Esteri dell’Europa anche per avere una comune politica estera e di difesa che possa poi confrontarsi con gli Stati Uniti”. Sui riferimenti religiosi nella nuova Costituzione: “Nei primi 16 articoli che sono stati redatti non ci sono riferimenti alle radici religiose dell’Europa. Forse era desiderabile che ci fosse un riferimento al patrimonio spirituale. Il Presidente Giscard d’Estaing ha già assicurato, che questi riferimenti ci saranno nel preambolo ma non negli articoli della Costituzione così come non ci sarà il riconoscimento delle istituzioni religiose. Gli stati sono laici – ha detto Dini – e l’Europa è composta da credenti e non credenti quindi non ci saranno riferimenti cristiani o giudaici ma solo riferimenti a valori, anche spirituali, come la fratellanza, l’uguaglianza, la solidarietà”. Dini ha infine ricordato che nella Convenzione troveranno spazio anche temi come lo sviluppo sostenibile, l’ambiente e le pari opportunità uomo-donna.
Il senatore Filadelfio Basile ha invece sottolineato come le regioni d’Europa avranno uno spazio nuovo con la nuova Carta Costituzionale che mira a salvaguardare ed a far risaltare le identità locali: “Dobbiamo concludere il lavoro entro giugno – ha concluso Basile – e non abbiamo alternative. I problemi da risolvere sono molti e c’è un tentativo, da parte di alcuni paesi, di rinviare. Noi vogliamo invece che si giunga alla firma della nuova Carta Europea nel corso del semestre di presidenza italiana. E’ un obiettivo che vogliamo perseguire”.