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CONVENZIONE EUROPEA: GLI INTERVENTI DEI CAPIGRUPPO IN CONSIGLIO PROVINCIALE

I capigruppo in Consiglio Provinciale sono intervenuti per rilanciare alcuni temi sulla Convenzione Europea, alla presenza dei senatori Dini e Basile. Il consigliere Corsinovi dell’Udc citando i valori già inseriti nei primi 16 articoli della nuova Costituzione chiede anche la menzione della libertà d’iniziativa: “Se tra gli obiettivi vi fosse anche la realizzazione diffusa di una economia di mercato aperta e competitiva nel quadro di regole certe e rispettate, sicuramente l’Europa che prende forma avrebbe un contesto istituzionale più completo”. Corsinovi ha richiesto un riferimento alla religione che è parte dell’identità europea così come è necessario, sottolinea Corsinovi un riferimento alla cooperazione internazionale. Gatteschi, dei Verdi, ha puntato l’attenzione sull’energia e lo sviluppo sostenibile: “E’ un tema importante – ha detto Gatteschi – perché un domani l’Europa deve essere vincolata a rapporti molto più importanti e non solo vincolati al petrolio”. De Luca della Margherita è tornato a chiedere il riconoscimento giuridico delle Chiese e delle Comunità religiose, il dialogo strutturato fra Unioni e le Confessioni, il rispetto dello statuto giuridico di cui le confessioni godono nelle legislazioni nazionali. “Coloro che non condividono tali richieste – ha illustrato De Luca – sono mossi dalla preoccupazione di difendere la laicità delle istituzioni. E’ una preoccupazione poco fondata. I valori fondanti delle democrazie moderne: libertè, egalitè, fraternitè sono debitori al vitale sostegno delle concezioni cristiane dell’uomo-persona, della sua razionalità, della sua libertà, dell’uguaglianza e della giustizia”. Marconcini dei Comunisti Italiani ha parlato di “modello sociale europeo” rilanciando la richiesta di una “Costituzione Federale”. “L’Europa che vogliamo – ha spiegato Marconcini – deve essere vasta e forte, competitiva sul piano economico, giusta sul piano sociale, autonoma su quello militare. Un’Europa coèsa, libera, democratica, pacifica. Serve una riorganizzazione delle istituzioni europee che chiarisca ruoli e responsabilità: la Commissione deve essere trasformata in un vero governo federale, il Parlamento Europeo, deve essere rafforzato nella sua funzione di rappresentanza della società civile, il Consiglio Europeo divenga la seconda camera legislativa perdendo ogni funzione esecutiva”. Targetti di Rifondazione Comunista ha illustrato i grandi temi importanti per la nuova Europa: “Il lavoro, la salute, l’ambiente, la sicurezza sociale, l’immigrazione e l’inserimento sociale, la piena occupazione. L’Europa – ha detto Targetti – deve avere un diverso rapporto con i paesi in via di sviluppo e con il Mediterraneo, una diversa politica internazionale che faccia concorrenza agli Stati Uniti”. L’esponente di Rifondazione ha inoltre ribadito il netto no al sistema elettorale maggioritario ed il sì a quello proporzionale. Massai di Alleanza Nazionale ha rilanciato il decisivo ruolo degli enti locali nella nuova Europa ed ha sottolineato come sia l’Unione Europea che la Nato si siano divise, negli ultimi mesi, sulle grandi questioni di politica internazionale, sulla Convenzione: “Sarebbe bello che la firma di questa nuova Carta Costituzionale dell’Europa – ha annunciato Massai – avvenisse nel corso della presidenza del semestre italiano anche per l’apporto che da sempre il nostro paese ha dato alla creazione dell’Europa unita”. Per Bevilacqua di Forza Italia non bisogna dimenticare la storia dell’Europa: “Da quando fu creato il Mercato comune fino all’attuale ruolo politico che l’Europa svolge sul piano internazionale” ma sarebbe opportuno, per il capogruppo di Forza Italia, inserire nella nuova Costituzione un riferimento alle nostre radici giudaico-cristiane: “Non vorremmo – ha sottolineato Bevilacqua – che la costruzione di un’Europa senza radici diventi una costruzione senza fondamento”. Infine Lepri dei Democratici di Sinistra: “Ci stanno a cuore tre questioni – ha detto Lepri – i diritti sociali e di cittadinanza come caratteri dell’identità democratica della nuova Europa, la scelta federale perché, per noi, la nuova Europa deve essere federale ed infine il ruolo internazionale dell’Europa con l’obiettivo di una politica estera comune che assuma la pace, la sicurezza e la cooperazione come bussola e rifiuti la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali”.

03/03/2003 19.31
Provincia di Firenze