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LA PAROLA “DEMOCRAZIA”
Convegno il 10 e 11 novembre nella Sala di Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi

La parola Democrazia, Convegno in Palazzo Medici Riccardi

Il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux organizza per il 10 e l'11 novembre un grande convegno nazionale sul tema "La parola Democrazia", dedicato ai principali problemi attraversati dai sistemi politici occidentali: crisi di partecipazione degli elettorati, costi sempre più alti della comunicazione politica, rapporti tra politica e poteri economici forti, crisi dei partiti e della militanza, rapporti tra stati nazionali e forme sovranazionali (Unione Europea, Nazioni Unite, Fondo Monetario Internazionale).
Al Convegno, presieduto da Enzo Cheli, e da Giovanni Gozzini, rispettivamente Presidente e Direttore del Gabinetto Vieusseux, interverranno alcuni tra i maggiori rappresentanti del parterre politico italiano, costituzionalisti, filosofi, filologi e molti illustri studiosi di sociologia, storia, diritto, storia e scienza della politica.
Fra i relatori Khaled Fouad Allam, Remo Bodei, Luciano Canfora, Francesco Paolo Casavola, Massimo D’Alema, Biagio De Giovanni, Ilvo Diamanti, Giovanni Ferrara, Domenico Fisichella, Roberto Gualtieri, Paul Ginsborg, Yves Meny, Angelo Panebianco, Vittorio Emanuele Parsi, Stefano Passigli, Marco Tarchi, Marcello Veneziani, Gustavo Zagrebelsky.
Il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, intende, con questa riflessione, riprendere le fila di quella tradizione che lo ha visto nel corso del Novecento fino al grande convegno del 2001 "La parola Italia", luogo di incontro tra cultura e politica. L’intento è quello di affrontare l’argomento in maniera non provinciale né chiesastica, senza prevenzioni di sorta e con la volontà di allargare la discussione sulla democrazia italiana agli orizzonti più ampi degli scenari internazionali e della riflessione teorica.
Il Convegno è stato realizzato grazie al contributo della Provincia di Firenze e della Cassa di Risparmio di Firenze e in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.
Gli Atti del Convegno saranno pubblicati da Bollati Boringhieri

La parola Democrazia

Oggi che se ne discute l’esportazione anche con la forza delle armi, la democrazia – come sistema politico e come pratica civile – è in buona salute? Un’agenda delle principali malattie che la minacciano potrebbe includere:
1. democrazia e partecipazione. In buona parte dei regimi democratici il diritto di voto viene rifiutato da masse crescenti di cittadini: la disaffezione per la politica avanza di pari passo con l’idea che l’esercizio formale della sovranità popolare corrisponda nei fatti a una gestione oligarchica e scarsamente controllata del potere reale.
2. democrazia e costi della politica. La comunicazione diventa parte integrante (prevaricante?) della politica e ne aumenta i costi: per finanziare le campagne elettorali non è più sufficiente l’impegno volontario dei militanti e diventa necessario intrattenere rapporti con poteri economici privati che inevitabilmente compromettono l’autonomia dei politici.
3. democrazia e mass media. L’intreccio tra politica e comunicazione investe il settore dei mass media: per funzionare davvero la democrazia necessita di legislazioni antitrust, vincoli ai conflitti di interesse, regimi di par condicio nell’accesso ai media.
4. democrazia e partiti. Crisi della militanza, comunicazione e personalizzazione della politica tendono a relegare in secondo piano il ruolo dei partiti: la democrazia può farne a meno, sostituendoli con comitati elettorali, reticoli personali, associazioni di interesse, strutture mediatiche? Oppure i partiti possono e devono essere rifondati nei loro modi di finanziamento, di rappresentanza sociale, di esercizio della democrazia interna, di formazione della classe dirigente e degli indirizzi di governo?
5. democrazia e poteri economici forti e transnazionali. La globalizzazione delle economie nazionali produce masse volatili di capitale finanziario sempre meno intercettabili dai sistemi fiscali e le compagnie multinazionali diversificano i propri investimenti tenendo in sempre minor conto le frontiere degli stati. Si vengono cioè costituendo nuovi centri di potere che tendenzialmente sfuggono sia al controllo dei parlamenti, sia al negoziato degli organismi sovranazionali preposti alla regolazione dell’economia e della finanza internazionale.
6. democrazia e organismi sovranazionali. Alla perdita di sovranità degli stati-nazione la politica cerca di reagire sviluppando l’iniziativa di organismi internazionali che difendano la pace e il rispetto dei diritti umani nel mondo, costruiscano il controllo democratico sullo sfruttamento delle risorse economiche, restaurino rapporti di fiducia e pari dignità tra le nazioni più e meno sviluppate. Ma questi stessi organismi sembrano anch’essi inficiati da un deficit di investitura e legittimità democratica dal basso, che ne condiziona il funzionamento. Le incertezze del processo di unificazione europea – che agli occhi dell’opinione pubblica appare ancora troppo «monetarista» e troppo poco sociale – fotografano bene il senso di questa contraddizione più generale.
7. democrazia, giustizia, uguaglianza, libertà. Aumenta o diminuisce la capacità dei regimi democratici di assicurare ai loro cittadini pari opportunità? Fra le nazioni e dentro di esse crescono o diminuiscono ineguaglianza e povertà? Il welfare state fatica a conciliare invecchiamento della popolazione ed esigenze di bilancio: la sensazione è che ne sia necessario un ripensamento radicale ma che la politica si ritragga dai rischi e dai costi di un simile progetto a medio-lungo termine. La crescita dei consumi è sempre e comunque crescita della libertà individuale e collettiva?
8. democrazia e revival religiosi e società post-secolari. La fase storica attuale riflette il tramonto delle ideologie che hanno dominato il XX secolo e la resurrezione di antiche identità religiose: entrambe hanno avuto e hanno un rapporto difficile con la democrazia, la cui diffusione nel mondo peraltro necessita di traduzioni in ambiti culturali diversi e di nuove e più incisive regole di inclusione e di uguaglianza nelle relazioni internazionali.

Ufficio stampa: Davis & Franceschini
Alba Donati – Irene Mari
055.2347273 davis.franceschini@dada.it

04/11/2005 14.39
Provincia di Firenze