ATTIVITÀ FORMATIVA: TROVATA UNA SOLUZIONE PER LA LIQUIDAZIONE DEI FINANZIAMENTI
L’assessore Lo Presti ha risposto ad un’interrogazione di Prc, PdCI e Verdi
L’assessore al bilancio e personale Alessandro Lo Presti ha risposto ad un’interrogazione dell’intergruppo Samarcanda (Prc, PdCI e Verdi) sui tempi di liquidazione dei finanziamenti dell’attività formativa. “E’un settore economicamente importante con un lavoro precario anche se stabilizzato in circa 6 mila addetti, secondo le stime della Regione Toscana, e che per la Provincia di Firenze significa circa 10 milioni di euro di finanziamenti. Per rispettare il patto di stabilità – ha spiegato Lo Presti – non possiamo spendere più di 130 milioni quest’anno e questo ha provocato il ritardo nei pagamenti. Le Regioni e gli enti locali hanno sempre sostenuto che i finanziamenti che arrivano dal fondo sociale dovrebbero essere tenuti fuori dal computo del patto di stabilità, così come nella logica dei trasferimenti ma non è così. Siamo, comunque, corsi ai ripari ed abbiamo trovato un’apertura di credito, con la Cassa di Risparmio di Firenze che ci ha dato la possibilità di trovare delle soluzioni per permettere l’accesso al credito dei soggetti economici in generale a tassi molto agevolati, in questo caso, essendoci anche delle condizioni specifiche, abbiamo messo in piedi un meccanismo tale da permettere a questi soggetti di poter accedere a queste linee di credito agevolate a tassi assolutamente competitivi”. Critico Calò: “In particolare sul fatto che sono state fatte rientrare nel patto di stabilità tutte quelle voci che comunque non dovevano rientrare. E’ una scelta politica che ha provocato un ritardo gravissimo. Ci sono soprattutto donne, che lavorano senza tutele. Non voglio drammatizzare – ha detto Calò – ma si sta andando verso il quinto mese di blocco, non ed è sbagliato dover ricorrere a una forma surrettizie di finanziamento per sopravvivere. E’ ingiusto far stare senza salario soggetti che comunque producono lavoro. Come gruppo Samarcanda porteremo questa vicenda anche in altre sedi, affinché, indipendentemente dal patto di stabilità, torni un regolare rapporto di correttezza con chi si occupa dei fondi sociali europei”.
16/11/2005 13.53