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LA FIRENZE "RESISTENTE" NELLE PAGINE DI FRANCESCO BERTI
Presentato in Palazzo Medici Riccardi il Diario edito da Polistampa. Il servizio sulla web tv alla pagina http://www.florence.tv/

E’ un biglietto datato 5 marzo 1964 e indirizzato a Francesco Berti, fiorentino, medaglia d’oro della Resistenza: “Ricordo sempre gelosamente e con affettuosa ammirazione i “tempi d’oro” della vigilia cospirativa. Oggi sono tanti quelli che si riempiono di inesistenti glorie passate, ma è fatto né nuovo, né da fare meraviglia”. E’ firmato dal senatore Giulio Andreotti che ha presentato nella Sala di Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi il libro di Francesco Berti “Cattolici e Resistenza in Toscana”, edito da Polistampa.
Insieme ad Andreotti, sono intervenuti alla presentazione il Professor Pier Luigi Ballini, curatore del libro, Matteo Renzi, presidente della Provincia di Firenze, e Alessandro Berti, figlio di Francesco.
In occasione del 60° anniversario della Liberazione di Firenze e del centenario della nascita dell’autore i figli hanno infatti pensato di dare alle stampe le memorie di Francesco Berti, morto nel 1980. Francesco Berti ha svolto sin da giovane una significativa attività nel movimento cattolico toscano, nel Consiglio regionale della Gioventù Cattolica, nella Fuci e anche come redattore e vice-Direttore del settimanale «Vita giovanile» di Pisa. Berti è stato un convinto sostenitore della Resistenza, che egli riteneva fosse un movimento unitario, seppur composto al suo interno da varie componenti di diversa origine e ispirazione. Per 15 anni ha anche rivestito la carica di Consigliere provinciale per la Democrazia Cristiana e proprio in Provincia la sua morte venne commemorata ufficialmente il 12 agosto 1980. In quell’occasione intervenne, uscendo dal suo consueto riserbo, un’altra grande figura della Resistenza e della cultura italiana: Vittore Branca. La sua testimonianza, inedita a mezzo stampa, viene riportata chiusura del volume: “La gente moriva sotto i tiri delle diversie artiglierie e moriva di epidemie, di stenti e di fame. Ma noi volevamo che nessuno morisse di odio e di vendetta o di stragi. La fraternità da restaurare fra gli uomini – dice Branca – fu uno dei nostri primi pensieri e lo fu particolarmente di Berti che energicamente protestò e si oppose a ogni esecuzione sommaria, ad ogni rappresaglia indiscriminata, trovando unanime in questa convinzione il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, presieduto subito energicamente, in quella stessa mattina (l’11 agosto 1944, ndr), da Carlo Ludovico Raggianti”
Il libro offre un contributo di particolare interesse per la storia della Resistenza a Firenze e in Toscana per quanto riguarda in il particolare ruolo svolto in quegli anni dai cattolici.
Nell’Archivio Berti esistono varie stesure del Diario: è stata pubblicata la versione che Francesco Berti aveva deciso di predisporre per la stampa, corredata anche da una serie di documenti inseriti in appendice. Ne emerge un insieme di memorie, note, appunti che ci consentono di far luce sulle vicende che hanno segnato la vita della Toscana fra il 1943 e il 1945 e che rappresentano oggi una testimonianza del coraggio e dell’altruismo di tutti coloro che, senza distinzione di partito, lottarono per la democrazia e la libertà degli italiani.

23/11/2005 13.50
Provincia di Firenze