GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
Le donne e la violenza dei conflitti armati
Il servizio sulla web tv alla pagina http://www.florence.tv/
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, sancita dall’Onu con la risoluzione n. 54/134 del 1999 che si celebra il 25 novembre, la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Firenze ed Amnesty International Italia, ha organizzato l’incontro “Le donne e la violenza dei conflitti armati”. “Si tratta del primo appuntamento organizzato dalla Commissione Pari Opportunità e vuol essere, soprattutto un’occasione di ascolto sul tema delle donne vittime dei conflitti armati – spiega la Presidente della Commissione Loretta Lazzeri – elevata ad un contesto internazionale, in continuità con il lavoro svolto dalla precedente commissione e tema ripreso da uno dei gruppi di lavoro che vedrà impegnata la nuova commissione”. Alla presenza del Presidente della Provincia Matteo Renzi, sono intervenute Nicoleta Muntean, dell’International Criminal Court sull’impegno del Tribunale internazionale dell’Aja nella protezione delle donne vittime e testimoni dei processi: “Troppo spesso – ha spiegato Muntean – lo stupro è ancora strumento di guerra anche se è proibita dalla Convenzione di Ginevra. Le violenze sessuali, le gravidanze o le sterilizzazioni forzate, le violenze ai bambini, ancora troppo spesso costretti a partecipare a conflitti armati internazionali, sono i crimini che la Corte continua a seguire analizzando anche i traumi conseguenti a queste violenze”. Erika Bernacchi, del coordinamento donne di Amnesty International Italia si è soffermata sull’impegno di Amnesty in favore delle donne nei conflitti armati: “E’ in corso la campagna Mai più violenza alle donne. Ci interroghiamo sulla violenza sia in tempo di guerra ma anche in tempo di pace visto c’è violenza anche nella nostra società, in ogni cultura, sul luogo di lavoro o a casa. Ci stiamo battendo – ha concluso Bernacchi – perché lo stupro di guerra sia trattato come un crimine ed allo stesso tempo portiamo a conoscenza testimonianze, come quella di Nassera Dutour, Testimonial di Amnesty International in Algeria per rafforzare i diritti delle donne”. Dutour, che ha spiegato il suo impegno per la difesa dei diritti umani, è attualmente la Presidente dell’associazione familiari scomparsi in Algeria e si sta battendo perché venga rivisto il Codice delle Famiglie in Algeria. Come suo figlio, scomparso, così di tanti altri parenti e familiari si sono perse le tracce in Algeria, e niente viene fatto per cercare di aiutare le madri e le donne che stanno combattendo per un giusto riconoscimento nella società”.
23/11/2005 16.53