ARNO, PASSATA LA PIENA, FRA QUATTRO ORE IL RITORNO SOTTO I LIVELLI DI GUARDIA
Raggiunti agli Uffizi 4 metri e venti - Previsioni meteo non buone per la serata ma la principale preoccupazione è ora per frane e smottamenti
Dopo la piena, che ha fatto registrare i massimi livelli fra le 20 e le 24 di ieri sera, l’Arno è gradualmente calato a partire dalla mezzanotte ed è previsto il ritorno al di sotto dei livelli di guarda fra 4/5 ore.
I fiume ed i suoi affluenti sono costantemente monitorati in queste ore dai tecnici del Servizio di Piena della Direzione Difesa del Suolo della Provincia. Questi i dati più significativi della serata e della notte confrontati con quelli registrati nella mattinata di oggi.
Le dighe di Levane e La Penna, che nelle ore peggiori della piena rilasciavano 1050 metri cibi di acqua al secondo, ne vedono ora transitare circa 625.
A Montevarchi il livello massimo è stato raggiunto intorno alle 20 con 5.70 metri (livello di guardia 4.70); ora siamo a 4.20 metri.
A Incisa il livello massimo di 6.15 metri (livello di guardia 4.60) è stato raggiunto alle 21; ora siamo a 5.30 metri.
Agli Uffizi, dove il livello di guardia è di 3 metri, sono stati raggiunti i 4.20 metri alle 24; ora siamo a 3.60.
A Ponte a Signa dal livello massimo di 7.30 metri registrato alle 2.30 di stanotte (livello di guarda 6 metri) si è ora scesi a 6.50.
Passate anche le piene sull’Ombrone, salito fino al livello di 4 metri, e da circa quattro ore anche sul Bisenzio. Entrambi i fiumi, come gli altri affluenti, compresa la Sieve, si sono comportati però molto meglio che in altre occasioni e hanno così aiutato l’Arno a superare i suoi momenti difficili.
Le previsioni meteo non sono buone per il pomeriggio e la serata, ma la preoccupazione dei tecnici è ora rivolta in particolare ai danni che potranno accompagnare il ritirarsi delle acque, come frane, cedimenti e ostruzioni dovute ai materiali trascinati dal fiume.
I tecnici del Servizio di Piena, la cui sala operativa è entrata in attività alle 9.30 di ieri, continueranno a tenere sotto costante controllo l’Arno e i suoi affluenti e le loro rive, in stretto raccordo con la centrale operativa della Protezione civile, con la quale è stato coordinato il lavoro di queste ore, che ha avuto il contributo dai Comuni e ha visto un importante concorso delle associazioni di volontariato.