MASSIMO LENSI (FI): “LA PERSISTENTE VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI IN LAOS”
Depositata una Mozione
Il 26 ottobre 2005 ricorreva il 6° anniversario dell’arresto in Laos e della conseguente scomparsa, insieme a decine di altre persone, di Thongpaseuth Keuakoun, Seng-aloun Phengphanh, Bouavanh Chanmanivong, Khamphouvieng Sisa-At, e Keochay, i cinque leader del “Movimento del 26 ottobre” (il 26 ottobre 1999 vi fu un tentativo di marcia pacifica da parte di studenti, insegnanti e altri cittadini laotiani, a Vientiane, capitale della Repubblica Democratica Popolare Lao, tentativo brutalmente represso dalla polizia politica). Massimo Lensi, il 26 ottobre 2001 partecipò, insieme ad altri quattro militanti radicali, ad una azione nonviolenta per la liberazione di cinque studenti laotiani, detenuti e torturati per reati di opinione e "desaparecidos" nelle mani della polizia politica da più di due anni. Tenuto in un carcere di massima sicurezza di Vientiane per 15 giorni, fu condannato a due anni di reclusione per "attività anti-governativa" e successivamente espulso dal Paese. Recentemente è stato confermato il decesso in prigione di Khamphouvieng Sisa-At, conseguenza delle privazioni e delle condizioni inumane della sua detenzione, ma la sorte degli altri quattro desaparecidos rimane tuttora sconosciuta pur essendoci forti timori che non tutti siano ancora in vita.
Per queste ragioni, il consigliere Massimo Lensi (gruppo FI) ha depositato una mozione consiliare in cui si chiede che il Consiglio Provinciale di Firenze rivolga un sentito appello alle autorità della Repubblica Democratica Popolare Lao (RDPL) affinché siano rispettati i fondamentali diritti civili e politici e la libertà religiosa e liberati i responsabili del “Movimento del 26 ottobre”, così come tutti i prigionieri politici o di coscienza ancora detenuti nelle prigioni del Laos, siano avviate con urgenza le riforme democratiche e sia riconosciuta l’opposizione politica.