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‘LAST FOOD’ E LA TAVOLA E’ PIU’ LARGA

A che punto è il progetto a sostegno degli enti caritativi che offrono assistenza alimentare

Presso la Sala Quadri di Palazzo Medici Riccardi, l’assessore provinciale alle Politiche sociali Alessandro Martini con gli altri promotori sul progetto ‘Last Food’, realizzato dalla Provincia di Firenze in collaborazione con Quadrifoglio spa e Asl ed altri enti del settore ambientale e sanitario, ha fatto il punto sul programma che consente di sostenere gli enti e le associazioni caritative che offrono assistenza alimentare. A seguito infatti della firma di un accordo, nel dicembre scorso, chiamato ‘Last Food’, Provincia di Firenze, Quadrifoglio, Ataf, Comune di Firenze, Caritas Diocesana, Opera Madonnina del Grappa, Azienda Sanitaria Firenze, Nuovo Pignone e Unicoop Firenze, si erano posti l’obiettivo per l’anno 2005 di effettuare uno studio di fattibilità circa il recupero di alimenti freschi deperibili e pasti non sporzionati provenienti dalle mense aziendali, scolastiche e grandi distribuzioni. “I risultati ottenuti – spiegano i promotori - risultano assolutamente positivi in quanto oltre allo studio di fattibilità è stato possibile iniziare la quasi totalità della sperimentazione con grande soddisfazione dei soggetti coinvolti”.
"Il progetto - aggiunge l'assessore provinciale alle Politiche sociali Alessandro Martini - sta crescendo e punta a coinvolgere nuovi soggetti e associazioni".
Sono stati effettuati numerosi incontri con i tecnici della Azienda Sanitaria Firenze, durante i quali è stato affrontato il problema igienico sanitario relativo alla conservazione, trasporto e somministrazione degli alimenti destinati al recupero. E’ stata data priorità all’analisi di fattibilità, e quindi di intervento, agli alimenti che vengono conservati attraverso la catena del freddo piuttosto che quella del caldo che presenta criticità che potrebbero non consentirne il recupero. Sono state predisposte linee guida per il recupero degli alimenti provenienti dalla grande distribuzione (dai banchi frigo e della panetteria e pasticceria) e per il recupero di pasti non sporzionati provenienti da mense aziendali presso le quali è presente un abbattitore di carica batterica che è in grado, in tempi rapidi, di portare gli alimenti caldi a temperature comprese fra 0 e 4 °C.
E’ stato effettuato lo studio di fattibilità per il recupero di pasti non sporzionati provenienti dalle mense scolastiche per le quali, avvenendo la sporzionatura e la somministrazione presso le varie scuole non è prevista la presenza di abbattitori. Questa gestione non garantisce l’idoneità degli alimenti ai fine del recupero di quanto non somministrato ai bambini pertanto è stata presa in considerazione l’ipotesi dell’utilizzo delle rimanenze presso il canile comunale. A tale proposito, partire dal prossimo Gennaio, si costituirà un tavolo di lavoro cui parteciperà anche la sezione di veterinaria dell’Azienda Sanitaria.
A seguito delle indicazioni formulate dai tecnici dell’Azienda sanitaria, sono state avviate da tempo alcune sperimentazioni.
Va avanti il recupero di pasti non sporzionati provenienti dalla mensa del Nuovo Pignone gestita dalla società Avenance. Intorno alle ore 19:15, alla chiusura dell’attività serale, la cooperativa Madonnina del Grappa fino a qualche mese fa, quindi la cooperativa Il Cenacolo recupera circa 50/60 pasti completi a sera (su circa 2000 preparati), che ancora caldi vengono somministrati presso le varie strutture. Procede anche la sperimentazione del recupero dei pasti non sporzionati provenienti dalla mensa Ataf di Peretola. I pasti, entro un’ora dal termine della cottura, vengono posti nell’abbattitore di carica batterica che li porta a bassa temperatura in breve tempo quindi, intorno alle ore 15:30 vengono recuperati dai volontari di Caritas. Gli alimenti recuperati vengono subito trasportati nei frigoriferi della sede di via Baracca e qui somministrati intorno alle ore 19:00 soprattutto nel periodo invernale quando è attiva l’emergenza freddo. Il conferimento giornaliero è di circa 10/15 pasti giorno (su circa 200 preparati) compresi sabato e domenica.
La sperimentazione è stata avviata a seguito di un incontro organizzativo tra le parti di cui è stato redatto apposito verbale e durante il quale sono state consegnate alla struttura onlus che effettua il recupero delle tesserine plastificate che i volontari devono esibire, al momento del ritiro, agli operatori delle mense.
Sono stati effettuati numerosi incontri anche con Unicoop Firenze che ha dato la propria disponibilità ad effettuare la sperimentazione su alcune strutture, un minimarket, un supermercato ed in ipermercato, a seguito del recepimento delle linee guida redatte dall’Azienda Sanitaria e fatte proprie in funzione della gestione interna dei vari centri Coop.
La sperimentazione avviata ha fatto emergere alcune indicazioni. E’ importante che le strutture che conferiscono siano territorialmente il più vicino possibile a quelle che recuperano in modo da garantire l’idoneità degli alimenti durante il trasporto, soprattutto nel periodo estivo, ed evitare l’utilizzo di mezzi specifici per il trasporto di prodotti alimentari. E’ importante che vengano valutate attentamente le caratteristiche gestionali delle strutture che conferiscono i pasti rispetto a quelle che li recuperano, i tempi di lavoro e le modalità di confezionamento in modo da non aggravare ed appesantire il lavoro degli addetti alla ristorazione contenendo i tempi necessari alla raccolta da parte dei volontari
E’ necessario, inoltre, che periodicamente venga monitorato lo stato di avanzamento della sperimentazione sia sulle strutture che conferiscono che su quelle che recuperano al fine di mettere in evidenza le eventuali criticità che si dovessero presentare nel loro stadio iniziale in modo da correggerle tempestivamente
E’ fondamentale, infine, che vengano seguite scrupolosamente le indicazioni fornite dall’Azienda sanitaria al fine di garantire l’idoneità chimico/fisica e biologica nonché organolettica degli alimenti recuperati.
“Intanto – osserva il Coordinatore del Progetto Elisabetta Marini - il protocollo potrebbe coinvolgere anche altre realtà, come le altre mense gestite da Avenance che si trovano sparse nel comune di Firenze e per le quali l’azienda ha già dato disponibilità al conferimento. A seguito di opportuna valutazione “territoriale” possono essere contattate quelle associazioni onlus che in questo anno si sono rese disponibili a recuperare e distribuire i pasti raccolti. Si punta anche a coinvolgere strutture di dimensione medio-grande che possano conferire a strutture ricettive anche particolari quali le carceri”.
La sperimentazione del progetto 'Last Food' ha avuto risultati soddisfacenti anche in Ataf. il recupero dei pasti provenienti dalla mensa di Peretola è andato a buon fine. E' stato possibile recuperare, da parte dei volontari della Caritas, circa 10-15 pasti ogni giorno. "Dopo questo primo esperimento positivo, possiamo dire di essere pronti ad allargare il progetto Last Food anche ala mensa delle Cure", dice la Presidente di Ataf Elisabetta Tesi. La mensa della sede alle Cure, essendo più grande di quella di Peretola, potrebbe essere in grado di fornire altri 20-25 pasti al giorno. L'esperimento, curato per Ataf da Elisabetta Marini, è cominicato lo scorso dicembre 2004.

13/12/2005 13.13
Provincia di Firenze