PRC: A PROPOSITO DELL’INCENERITORE DI SELVAPIANA
E DELLA DISCARICA DELLE BORRA
Dopo l’assemblea svoltasi a Pontassieve
Nell’assemblea indetta a Pontassieve dai sindaci della zona il 14 dicembre, per illustrare il progetto di ampliamento dell’inceneritore di Selvapiana, la relazione del Sindaco Mairaghi è stata – a dir poco – arrogante e contraddittoria.
Ha parlato di partecipazione e democrazia, ma ha ribadito che la scelta è già stata fatta, è irrinunciabile e senza alternative; ha detto che la salute dei cittadini è al primo posto, ma ha tacciato di allarmismo e malafede chi sostiene e dimostra la nocività dell’inceneritore, un po’ come chi produce armi e promuove guerre, ma dice di farlo in nome della Pace.
Molti gli interventi critici. Beppe Banchi di Medicina Democratica ha contestato i dati forniti sulla produzione rifiuti, sulla nocività delle emissioni anche nei moderni impianti (diossine, nanopolveri, metalli pesanti, …) ed ha chiesto che vengano considerate con pari dignità di verifica e sperimentazione le alternative all’incenerimento (riduzione, differenziazione spinta, impianti di selezione a freddo per un ulteriore recupero dei rifiuti indifferenziati), come dimostrato da esperienze concrete (Treviso, Milano, Padova est, Capannori, …).
Diversi cittadini hanno esposto, nei loro interventi, le preoccupazioni, la mancanza di informazione ed il disagio di trovarsi di fronte ad una scelta già compiuta; non a caso nei giorni scorsi – a seguito di un’affollata assemblea tenutasi a Rufina – si è formato il Comitato Valdisieve contro l’inceneritore, con l’adesione di numerosi cittadini, che ha già stabilito contatti con i comitati della Piana fiorentina.
Rifondazione Comunista è intervenuta con l’Assessore all’Ambiente del Comune di Pelago Vincenzo Giovannone, con la capogruppo al Comune di Rufina Wanda Vannucci, con Andrea Calò consigliere comunale di Rignano e consigliere provinciale.
Tutti hanno chiaramente sostenuto che di fronte ai rischi per la salute, agli alti costi dell’incenerimento ed al crescere del dissenso sociale, è dovere delle Amministrazioni Pubbliche – a partire dai Comuni – verificare e sperimentare nuove strade, oggi possibili sul piano tecnico e dell’esperienza concreta.
Rifondazione Comunista chiede da tempo, con coerenza e a tutti i livelli, una svolta nella gestione rifiuti avanzando precise proposte. In Valdisieve, il PRC, laddove fa parte di maggioranze, ha già richiesto ai partiti ed ai sindaci una verifica politica sull’argomento, considerando la questione tuttora aperta e suscettibile di profondi cambiamenti.
Il PRC ribadisce la propria opposizione al Piano Rifiuti ATO 6 ed all’ampliamento di Selvapianae, e non sarà disponibile a far parte di giunte che rimarranno ferme nella scelta di costruire inceneritori. Infine a proposito del tavolo de l’Unione, in vista delle prossime elezioni a Figline, il PRC ha esplicitamente richiesto – quale presupposto per l’intesa programmatica – che l’eventuale discarica delle Borra non sia utilizzata a servizio dell’incenerimento.
Sandro Targetti Lorenzo Verdi Andrea Calò