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Empoli, Metrocittà acquisisce aree utilizzate per scuole
Giunge a termine una vicenda originata nel 1973 da due procedure espropriative

Il Consiglio della Città Metropolitana ha anche approvato una delibera, illustrata dal consigliere delegato Massimiliano Pescini, che autorizza l'acquisizione al patrimonio indisponibile della Città Metropolitana di alcune aree attualmente utilizzate senza titolo e irreversibilmente trasformate a seguito della realizzazione del Polo scolastico di Empoli e il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio relativamente alla spesa da sostenere per l'operazione. I proprietari hanno accettato, per il trasferimento in proprietà alla Città Metropolitana di Firenze delle aree in questione, la somma complessiva di Euro 151.112,82.
Per procedere all'acquisizione delle aree sono previste anche le spese tecniche per la redazione delle pratiche catastali e le spese per registrazione, trascrizione e volturazione del decreto acquisitivo per un totale stimato di € 28.000.
Le somme sono previste in sede di assestamento generale 2017.
La vicenda nasce due procedure espropriative non portate a compimento da parte della Provincia con la formale acquisizione delle aree (decreto di esproprio o altro atto acquisitivo). La prima procedura riguarda la costruzione della nuova sede dell'I.t.c. “Enrico Fermi”, i cui lavori furono dichiarati di pubblica utilità con Decreto del Presidente della Regione Toscana n. 317 del 02/07/1973 (immissione in possesso dei terreni in data 18/10/1973).
La seconda procedura riguarda invece il 1° lotto dei lavori di completamento del Centro Scolastico di Empoli i cui lavori furono dichiarati di pubblica utilità con Delibera del Consiglio Provinciale n. 577 del 26/10/1982 (immissione in possesso dei terreni 28/03/1984).
Le aree oggetto della presente deliberazione, interessate dalle suddette procedure, appartenevano e tuttora appartengono ad unica proprietà, la quale, durante gli anni trascorsi ha chiesto all'Amministrazione, seppure in modo incostante, l'acquisizione delle aree previa corresponsione di un indennizzo.
La proprietà non ha interrotto periodicamente i termini per la prescrizione quinquennale del diritto al risarcimento dei danni.
Nel frattempo tuttavia è mutata sia la giurisprudenza di riferimento che la legge sugli espropri, dando diritto alla proprietà di ottenere la restituzione delle aree oppure un equo indennizzo ai sensi dell'art.42 bis del D.P.R. 327/01 (T.U. Espropri), pur tenendo conto delle eventuali prescrizioni avvenute in riferimento al risarcimento del danno.
Dal 1973 si è consolidato in giurisprudenza il principio per cui la realizzazione di un'opera pubblica su fondo illegittimamente occupato, ovvero legittimamente occupato, ma non espropriato nei termini di legge come nel caso in questione, non è di per sé in grado di determinare il trasferimento della proprietà del bene a favore dell'Amministrazione.
Nel nostro ordinamento è stato infatti eliminato l’istituto dell’acquisizione “di fatto” a favore dell’autorità che ha realizzato l’opera di pubblica utilità.
Su porzione delle aree inizialmente interessate da ambedue le procedure di esproprio, insistono sia la limitrofa scuola comunale che la strada comunale denominata Via di Bonistallo. Pertanto tali porzioni, avvisato anche il Comune di Empoli, sono state scorporate dal calcolo delle superfici da acquisire in via sanante da parte della Città Metropolitana.
La consistenza stimata dell'area da acquisire, risulta pertanto pari a circa mq. 9.947, superficie che verrà esattamente quantificata dopo l'approvazione dei frazionamenti catastali.
Marco Semplici (Gruppo Misto) ha espresso contrarietà alla delibera: "Trovo inaccettabile che si accettino passivamente scelte scellerate degli anni '70 e '80".
Il punto, è stato fatto presente dagli Amministratori, Massimiliano Pescini e Brenda Barnini, è che si è alla conclusione di un iter avviato quando la giurisprudenza in materia era un'altra rispetto a quella attuale.

28/11/2017 12.52
Città Metropolitana di Firenze