L’INCIDENTE SUL NUOVO VIADOTTO DELLA FERROVIA A LASTRA A SIGNA
Gli assessori Giorgetti e Barducci hanno risposto a due domande d’attualità di Londi (La Margherita) e del gruppo Prc
Gli assessori Giorgetti (viabilità e trasporti) e Barducci (lavoro) hanno risposto in Consiglio provinciale alle domande d’attualità di Londi (La Margherita) e del gruppo di Rifondazione Comunista sul nuovo viadotto ferroviario di Lastra a Signa e sul grave infortunio sul lavoro avvenuto sabato 10 dicembre. Giorgetti ha sottolineato che: “La rete ferroviaria italiana prevede. Per le emergenze, piani di intervento che vedono coinvolti tutti i loro mezzi, le forze dell’ordine e le strutture sanitarie di pronto intervento. Non appena il personale sanitario è arrivato sul posto ha fatto scattare la richiesta immediata dell’intervento dei Vigili del Fuoco, del gruppo speleologico alpino e questi sono prontamente intervenuti. Tutta l’infrastruttura ferroviaria è organizzata così e RFI ci ha assicurato che i manufatti rispettano le leggi nazionali e regionali in merito alla sicurezza”. Per Barducci: “Nel caso specifico del circondario dell’empolese Valdelsa stiamo lavorando a un protocollo che mette al tavolo tutti i soggetti interessati: i comuni, l’amministrazione provinciale, la rappresentanza sociale con i sindacati e gli imprenditori e l’azienda sanitaria per affrontare e possibilmente migliorare la situazione. Le leggi non mancano: occorre trovare una modalità di applicazione della normativa che sia rispondente ad un maggiore bisogno di sicurezza, ma soprattutto che introduca i necessari controlli affinché quelle norme siano effettivamente rispettate”. Perplesso si è detto Londi sul fatto che “RFI sostiene che le infrastrutture delle ferrovie rispettano le norme nazionali e regionali. Il fatto in sé è estremamente grave, perché questa persona che ha, disgraziatamente, subito questo infortunio sul lavoro cadendo mentre stava mettendo i pantografi alla linea elettrica della nuova linea ferroviaria, ha dovuto aspettare moltissimo visto che i mezzi di soccorso sono arrivati con notevole ritardo. Doveva esserci un accesso più vicino, per poter raggiungere immediatamente questa persona che era rimasta infortunata. Chiedo di sollecitare RFI o Trenitalia affinché si trovino delle vie d’accesso per queste situazioni più logiche, più razionali e più veloci”. Per Calò: “Partendo da un incidente di lavoro piccolo, ma grave, ci siamo resi conto che non esistono vie di fuga e che i soccorsi sono estremamente difficili. La risposta che ci ha dato le Ferrovie non tranquillizza né rassicura. Sono più soddisfatto del fatto che verrà sottoscritto un protocollo che riproporrà i temi della sicurezza”.
22/12/2005 17.52