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LA NUOVA SEDE DELLA PROVINCIA A CASTELLO
L’assessore Lepri ha risposto, in Consiglio provinciale, a due domande d’attualità di Prc e An

Il gruppo di Rifondazione Comunista ed i consiglieri di Alleanza Nazionale Sensi e Nascosti hanno presentato due domande d’attualità sul trasferimento degli uffici di Regione e Provincia a Castello. “Il protocollo d’intesa – ha precisato l’assessore all’urbanistica Tiziano Lepri – riguarda principalmente problematiche di natura urbanistica e non riguarda l’operazione complessiva della nuova sede. Dopo varie interlocuzioni è emersa la possibilità di localizzare i centri di Regione e Provincia nell’area di Castello dove è già stata localizzata la nuova Scuola Sottufficiali dei Carabinieri. La Provincia ha maturato la necessità di collocare in zona anche un Polo scolastico. Ci sarà un approfondimento sulle condizioni di fattibilità necessarie: compatibilità con il piano di sviluppo dell’aeroporto e le questioni riguardanti l’accessibilità dell’area. Si procederà alla modifica del Piano urbanistico di Castello che, attualmente, non prevede destinazioni in quantità sufficienti per sopportare la presenza di un direzionale pubblico di circa 150 mila metri quadrati fra Regione, Provincia e polo scolastico. Sulla richiesta di un monitoraggio da parte del costituendo osservatorio urbanistico della Provincia ritengo che sia più utile a posteriori. Il Consiglio sarà informato di tutti i passaggi dell’operazione”. Nascosti, a riguardo, ha chiesto di portare tutti gli atti in Commissione: “Perché l’intervento è importante, si cambia la destinazione d’uso, si cambiano le volumetrie e s’introduce il project financing dove si coinvolge un privato che si muoverà solo se ci può guadagnare. Si poteva usare un altro strumento, quello della società di trasformazione urbana, con la presenza pubblica al 51%. Non capiamo, inoltre, perché non si vuole attivare l’osservatorio urbanistico: il monitoraggio va fatto prima e non dopo”. Contrariato anche Targetti (Prc): “Ci auguriamo che questo protocollo passi, come atto formale, dal Consiglio. Noi pensiamo che senza i soldi pubblici l’operazione Ligresti sarebbe rimasta al palo o, comunque, in grande difficoltà. In questa zona c’è l’autostrada, l’aeroporto, strade di grande comunicazione, qualcuno ci vuol mettere anche l’inceneritore in questa che è l’ultima zona verde della Piana fiorentina. Invece di salvaguardarla come ultima area verde con boschi, campi ed il Parco della Piana, si sceglie l’intervento pesante con un milione e 400 mila metri cubi di cemento”.

28/01/2006 12.48
Provincia di Firenze