FERROVIE, PER LA TRATTA MILANO-ROMA MANTENERE LE FUNZIONI DELLA D.C.O. DEL CAMPO DI MARTE
Mozione della IV Commissione consiliare
La IV Commissione Consiliare ha presentato una mozione in Consiglio provinciale per chiedere di mantenere la Direzione Centrale Operativa del Campo di Marte a Firenze. “La struttura è stata aggiornata nel 2002 con un costo di 14 miliardi di vecchie lire – nota il Presidente della Commissione Gianni Panerai – e gestisce il traffico ferroviario da Roma a Milano: sia la linea tradizionale che l’Alta Velocità. Nei programma di RFI c’è l’intenzione di lasciare la Direzione solo per la linea lenta e portare l’Alta Velocità a Bologna. La provincia difende il ruolo di questa struttura che, deve continuare ad occuparsi delle due linee. Se un Espresso che proviene dal Meridione ha un’ora di ritardo, con questa struttura sarà possibile instradarlo, se non ci sono altri treni, sulla linea veloce per fargli recuperare tempo e poi instradarlo, nuovamente, sulla linea lenta. Se la gestione delle linee viene separata ciò non sarà più possibile. Chiediamo che la D.C.O. resti unitaria e resti al Campo di Marte”.
Questo il testo integrale della mozione:
PREMESSO CHE:
il Centro di Comando del traffico ferroviario di Firenze Campo di Marte svolge un ruolo strategico, sulla direttrice Milano-Roma, per il governo e per l’efficienza del trasporto collettivo su ferro. In particolare, nel nostro territorio, gestisce i segmenti di trasporto nazionale e quelli regionali, evitando cos’ una frattura gestionale tra le due linee interessate (Linea – lenta tradizionale e Linea AC – alta capacità veloce), rispondendo alle diverse tipologie di traffico e alla corrispondente e diversificata domanda di servizi dell’utenza;
il Centro di comando di Campo di Marte impegna e favorisce opportunità di lavoro sia in termini quantitativi che in termini qualitativi, oltre a rappresentare un punto di riferimento importante per lo sviluppo industriale del nostro territorio;
nel 2002 questa struttura è stata aggiornata (con un costo pari a 14 miliardi di vecchie lire) ed implementata con le ultime tecnologie, potenziando l’operatività del centro fino alle porte di Roma e arricchendolo dell’ultima interfaccia tecnologica (SCC) per gestire il sistema;
non si presentano, quindi, vincoli tecnici per la realizzazione di un rilancio del Centro di comando di Campo di Marte, visto anche il ruolo strategico che rappresenta sia per il territorio, che per la realtà nazionale sulla direttrice Milano-Roma e per tutto il trasporto su ferro;
il piano d’impresa di RFI 2006-2010, presentato nel maggio 2005, prevede, invece, solo nove centri di comando di primo livello, tre dei quali comanderanno anche le linee AV: Milano per la direttrice Torino-Venezia, Bologna per la direttrice Milano-Roma, Roma per la direttrice Roma-Napoli. Gli altri sei centri gestiranno di fatto le restanti linee non AV. In questo quadro Firenze viene esclusa, dato che: 1) diventa di secondo livello e viene relegata ad un ruolo di gestione marginale non meglio definito; 2) viene destinata alla gestione separata della sola linea Lenta tradizionale Firenze-Roma; 3) viene meno ogni integrazione / sinergia di utilizzo delle due linee, AC veloce e Lenta tradizionale, per il raggiungimento del massimo standard di puntualità e regolarità, sia per il traffico regionale che per quello veloce (AV);
CONSIDERATO CHE:
depotenziando Firenze, si svuoterebbe un modello funzionale legato ad un progetto, quello dell’Alta Capacità, che oggi, ancora riesce, nonostante le necessità di ulteriori miglioramenti, a rispondere alle esigenze e alle caratteristiche del territorio locale e nazionale, con un governo a rete del traffico su ambedue le linee, lenta e veloce, razionalizzando e ottimizzando tutti i flussi di traffico tra le due linee con un’ottica di gestione unitaria, nonché i progetti di integrazione intermodale, utilizzando al massimo le potenzialità tecnologiche;
ciò non sarebbe più possibile con una gestione separata per linea (una per la lenta a Firenze e una per l’AV a Bologna, come si evince dal piano d’impresa RFI sopra citato), si perderebbero così i vantaggi derivati dalla gestione unitaria della rete verso Roma e la possibilità di estendere tale gestione unitaria della rete anche a nord di Firenze, una volta completato il quadruplicamento Firenze - Bologna;
che per quanto sopra si verificherà un ulteriore peggioramento dei già “scadenti” servizi ferroviari regionali, metropolitani e ciò arrecherà anche ripercussioni negative sui traffici ferroviari nazionali;
RITENUTO ALTRESÌ
Il suddetto piano d’impresa di RFI, anche in presenza di un semplice ridimensionamento del Centro di comando di Campo di Marte, come denunciato dalle organizzazioni sindacali, mette a rischio molti posti di lavoro, provocando per induzione anche la scomparsa di altre attività e postazioni di lavoro a questo collegate, impoverendo di conseguenza il tessuto produttivo di Firenze e della Toscana, oltre a ridurre il controllo puntuale della circolazione nel territorio in cui governa unitariamente tutto il traffico ferroviario (Toscana, Umbria e Lazio) sulle due linee;
CHIEDE AL GOVERNO
di intervenire presso RFI ed il gruppo Ferrovie dello Stato S.p.A. per verificarne le intenzioni e sospendere il suddetto piano d’impresa RFI 2006-2010, in relazione alle funzioni del Centro di comando del traffico ferroviario di Firenze Campo di Marte, per mantenere in tale Centro il governo simultaneo del traffico ferroviario della linea lenta e DD evitando scelte che porterebbero ad ulteriori peggioramenti del servizio ferroviario e a nuove spese inutili per realizzare i nuovi centri di controllo e metterebbero a rischio dei posti di lavoro attualmente impegnati;
di cambiare urgentemente e drasticamente la politica trasportistica incrementando la mobilità ferroviaria, facendo funzionare e rendere sicura l’insieme della rete, sostenendola con una adeguata politica finanziaria, invece di ridurre le risorse destinate alle infrastrutture e alla ferrovia così come è stato fatto con l’ultima finanziaria, o finalizzarle solo alle grandi opere di Alta Velocità / Alta Capacità ferroviarie.
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E LA GIUNTA
a intraprendere tutte le iniziative atte a scongiurare tale provvedimento e ad inviare la presente mozione alle Istituzioni Nazionali, Regionali e Provinciali, a RFI e Trenitalia, ai parlamentari della Toscana e ai mass-media.
Il Presidente della
IV° Commissione Consiliare
(Gianni PANERAI)