DESTINAZIONE TORINO
Emozionati e contenti 46 studenti fiorentini sono partiti per l’avventura olimpica
E’ partita stamattina all’alba l’avventura dei 46 studenti degli istituti alberghieri “Buontalenti” di Firenze, “Chino Chini” di Borgo San Lorenzo e “Datini” di Prato, alla volta di Torino per effettuare lo stage, con crediti formativi, ai Giochi Olimpici invernali.
Hanno ricevuto il saluto del presidente del Coni Firenze, Paolo Ignesti e dell’assessore allo sport della Provincia di Firenze, Alessandro Martini.
“Li ho visti emozionati – ha dichiarato Paolo Ignesti – non capita a tutti la possibilità di collaborare per un evento mondiale di grande spessore. Per gli studenti sarà l’occasione di conciliare sport e “lavoro” e di vivere accanto ai campioni. Le scuole toscane sono le uniche in campo nazionale ad essere state scelte per effettuare questo stage e questo non può non essere un motivo di orgoglio”.
“La Provincia di Firenze ha collaborato molto volentieri a questa iniziativa promossa dal Coni provinciale ed ha sostenuto con convinzione questo stage olimpico – ha spiegato l’assessore allo Sport della Provincia Alessandro Martini – ed insieme a Paolo Ignesti andremo a trovarli mentre vivranno questa indimenticabile esperienza. Questi ragazzi sono gli ambasciatori della Provincia alle Olimpiadi invernali e devono essere orgogliosi di poter dare un contributo importante per questo straordinario evento”. Gli alunni, che saranno accompagnati da 10 professori, da Roberto Bellocci, insegnante di educazione fisica del “Datini” e membro del C.O.N.I. provinciale fiorentino e da Umberto Banchi insegnante e componente dello staff del Comitato Provinciale fiorentino, sono stati selezionati e formati nello scorso mese di novembre. Saranno impegnati nei punti informativi e forniranno assistenza agli atleti, sia all’interno del villaggio olimpico, sia nelle località dove avverranno le gare. Il periodo previsto per lo stage è di tre settimane.
Tra le curiosità del gruppo: la più giovane è Sabrina, che deve ancora compiere diciotto anni, una studentessa del “Datini” conosce il cinese, un’altra l’indiano, ma ci sono anche ragazzi che non hanno problemi a parlare l’arabo o il rumeno.