Mondeggi, la Città Metropolitana: "Sicurezza, cura del territorio, legalità"
Benedetta Albanese: "Valorizzazione del bene pubblico e interlocuzione solo con gli strumenti appropriati di una pubblica amministrazione"
Mondeggi. La Città Metropolitana di Firenze conduce un'azione volta a garantire sicurezza dei cittadini, cura del territorio, valorizzazione del bene pubblico e interlocuzione con chiunque attraverso gli strumenti appropriati di una pubblica amministrazione.
“Abbiamo sempre avuto chiari questi obiettivi – spiega Benedetta Albanese, consigliera della Città Metropolitana delegata al Patrimonio – e continuamente rivolto un invito alla legalità a coloro che hanno occupato abusivamente Mondeggi, avendo a nostro fianco l'amministrazione comunale di Bagno a Ripoli, con la quale siamo riusciti ad evitare qualsiasi tipo di speculazione sul territorio, e le associazioni delle agricoltori. Non è possibile interloquire costruttivamente con gli occupanti finché permane una situazione di illegalità e di attività abusiva. La Città Metropolitana è sempre stata ed è aperta a un'interlocuzione con chiunque, a condizione che siano utilizzati gli strumenti che, per legge, sono affidati alla Pubblica amministrazione e ai cittadini”.
La Città Metropolitana di Firenze, intanto, si è dovuta costituire parte civile nel procedimento penale nei confronti di persone che occupano abusivamente, dal giugno del 2014, tre unità immobiliari di Villa Mondeggi Lappeggi facenti parte della colonica “Cuculia” e di due ulteriori unità immobiliari della colonica “Case Ranieri”, l'una inserita nel patrimonio disponibile dell'ente e l'altra bene demaniale vincolato. La decisione è stata inevitabile di fronte all'occupazione reiterata nonostante molteplici querele.
Agli occupanti è stato contestato anche l'allaccio abusivo alla rete per riattivare in modo fraudolento i servizi di fornitura di energia elettrica ed acqua sulle utenze ubicate presso la colonica denominata “Cuculia”. La Città Metropolitana corrisponde regolarmente a Publiacqua spa fatture inerenti anche quanto utilizzato dagli occupanti.
Si è verificata non solo un'arbitraria occupazione di area di proprietà pubblica, realizzata in assenza di qualsivoglia titolo abilitativo, con l'instaurazione di un rapporto di fatto illegittimo con il bene dal quale gli occupanti traggono, evidentemente, un profitto. L'occupazione, infatti, nonostante le diffide e le denunce da parte della Città Metropolitana, si è consolidata e rinforzata nel tempo estendendosi anche ad altri beni immobili (fabbricati, e terreni) non oggetto del procedimento penale in corso ma pur sempre ricompresi nell'ambito del complesso unitario di Villa Mondeggi Lappeggi di proprietà dell'ente.
E' stato peraltro coinvolto un numero crescente di occupanti abusivi, organizzati - sia nella vendita al pubblico dei prodotti derivati dalle coltivazioni dei terreni occupati che nell'allestimento di eventi e manifestazioni sociali, portati avanti con una parallela azione di discredito della struttura pubblica sia sui media che nei social.
Il danno che ne è derivato alla Città Metropolitana è indubbiamente identificabile nella perdita di chance di un impiego fruttifero – o comunque maggiormente fruttifero - dei beni, come dimostra il tentativo di vendita delle quote della società andato deserto oppure la desistenza dall'affidare a terzi la raccolta delle olive e ciò proprio a causa dell'occupazione in corso e della risonanza pubblica acquisita dalla pervicacia della stessa. Inoltre, a fronte dell'utilizzo dei beni, gli occupanti non hanno mai corrisposto all'ente alcuna indennità di occupazione, configurando in tal modo un ingiustificato arricchimento in danno all'ente ed alla collettività poiché si tratta di somme pubbliche.