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IL 1° APRILE RIAPRE IL PARCO MEDICEO DI PRATOLINO
Alle 17 l’inaugurazione della mostra “Arie del Parco dipinto”: le artiste dell’Accademia di Belle Arti fanno rivivere le magie del ‘giardino delle meraviglie’

Mostra Arie del Parco Dipinto

Sabato 1° aprile riapre al pubblico il Parco Mediceo di Pratolino. L’orario di visita del complesso, che resterà aperto fino al prossimo ottobre, è dalle 10 alle 19.30 nei giorni dal giovedì alla domenica e nei festivi.
Il biglietto costa 3 euro, ridotti a 2 per ragazzi da 6 a 14 anni e anziani over 65. Non si paga però al giovedì e al venerdì. Ingresso gratuito, sempre, per i bambini fino a 6 anni e per i residenti nel Comune di Vaglia.
Gratuita anche la sosta nei due grandi parcheggi agli accessi di Pratolino e di Battidenti, sulla Bolognese verso Firenze. Ma al parco si può arrivare pure con i mezzi pubblici: i bus Ataf della linea 25A in partenza da Piazza della Stazione e quelli di Sita e Cap sempre da Piazza della Stazione e via Nazionale.
Nei giorni di apertura funziona un punto di ristoro. Numerosi gli spettacoli e gli eventi che soprattutto nei week animano la stagione del parco .

In occasione della riapertura, sabato 1° aprile alle 17 viene inaugurata nell’antico edificio della Locanda la mostra di pittura “Arie del parco dipinto”, presentata oggi alla stampa nella sede dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Un gruppo di giovani artiste dell’Accademia interpreta la magia di Pratolino ispirandosi alla sua storia ed alle sue bellezze artistiche e naturali.
Pratolino ‘Giardino delle meraviglie’ fa così rivivere il fascino e i temi che ne hanno fatto per secoli e ne fanno tuttora una delle più “intriganti” mete turistiche d’Europa, a partire dalla sua nascita come tetimonianza d’amore di Francesco I de’ Medici a Bianca Cappello.
Proseguendo la tradizione dei molti artisti che nei quattro e più secoli di vita del parco vi hanno operato e vi si sono ispirati - a cominciare dal Buontalenti, che lo ha creato, e dal Giambologna, che vi ha eretto il colosso dell’Appennino – le artiste dell’Accademia si sono immerse per alcuni mesi, dallo scorso dicembre, nell’atmosfera di Pratolino per assimilarne le suggestioni e trasferirle in opere d’arte contemporanee e originali.
Il progetto è un’iniziativa della Provincia di Firenze, dell’Istituzione Parco Mediceo e dell’Accademia di Belle Arti ed è stato coordinato dalla professoressa Anna Gallo Martucci e dal professor Adriano Bimbi.
“Nel parco di Pratolino – rileva nella sua introduzione al catalogo il direttore dell’Accademia Giuseppe Andreani – prende corpo l’immagine greca del mythos: dalla Grotta del Mugnone al Lago dei Tritoni, dalla Fonte di Giove alla Grotta di Cupido, al Colosso dell’Appennino, trasformandosi essa stessa in nuova narrazione di intrighi costruita prevalentemente attorno agli elementi originari della natura, a partire dall’acqua, prima protagonista delle rappresentazioni immaginifiche che scandiscono il giardino di Villa Demidoff”.
In questo contesto, lavorando direttamente sul posto, le allieve dell’Accademia hanno reinterpretato i significati, i simboli, le leggende facendoli rivivere nel contemporaneo e rinnovandone il valore di sorgenti d’ispirazione artistica.
La mostra resterà aperta fino al 21 maggio con orario 10-19.

Le quattordici artiste partecipanti alla mostra sono: Paola Angelini, Silvia Baldocchi, Chiara Crescioli, Claudia Felici, Corinna Ferrarese, Rebecca Filippi, Nicoletta Gemignani, Yulia Knish, Zambagh Lotfi, Ayako Marashima, Rachele Niccoli, Laura Repetti, Elisa Zadi, Virginia Zanetti.

La tenuta di Pratolino fu acquistata nel 1568 da Francesco I de' Medici, il quale dette incarico al Buontalenti di trasformarla in un soggiorno fiabesco per Bianca Cappello. I lavori furono eseguiti dal 1569 al 1581. La villa, ora perduta, aveva al piano terreno un complesso di grotte artificiali, con giochi d'acqua e automi. Anche il parco era pieno di fantasiose trovate e tutto il complesso aveva un'anima omogenea. Lasciati in abbandono, la villa ed il suo parco furono rispettivamente demolita e ristrutturato in giardino all'inglese dal Granduca Ferdinando III di Lorena. Successivamente il complesso venne venduto al Principe Paolo Demidoff che nel 1872 fece trasformare il superstite edificio della Paggeria nell'attuale villa, restaurare le altre strutture rinascimentali e ripristinare il parco. Il 4 agosto 1981 il complesso viene acquistato dalla Amministrazione provinciale di Firenze per essere destinato ad uso pubblico.
La visita nel parco immerge in un ambiente incontaminato con una ricca varietà di forme vegetali e presenze artificiali. Una delle attrazioni più spettacolari è il Colosso dell'Appennino (1579-1580), opera del Giambologna. Il tema dell'acqua è presente in tutte le meraviglie del parco: nella Grotta dedicata al torrente Mugnone che scorre sotto le pendici del parco; nella Peschiera della Maschera; nel Lago dei Tritoni; nel Viale degli Zampilli; nella Fonte di Giove. Del Buontalenti sono giunte fino a noi la Cappella (1580), di forma esagonale, e la Grotta di Cupido (1577).

Il sito del Parco: http://www.provincia.fi.it/pratolino.htm

29/03/2006 11.59
Provincia di Firenze