LE PRIORITA' DELLE PROVINCE
Numero speciale della rivista dell'Upi
Avviare una nuova stagione di collaborazione tra Stato, Regioni, Province Comuni e; rivedere le norme della finanziaria per consentire la programmazione degli interventi; avviare un piano straordinario per le infrastrutture e la viabilità; puntare sulla scuola, sull’ innovazione e sulla ricerca tecnologica per assicurare lo sviluppo del Paese e la ripresa del lavoro.
Queste le priorità dettate dalle Province italiane al prossimo Governo e al Parlamento, raccolte dall’Upi in un numero speciale dell’Agenzia quindicinale dell’Associazione, inviato anche ai Candidati Premier.
“E’ un quadro del Paese reale quello che emerge da questo lavoro – dice il Presidente dell’Upi - dal quale appaiono chiare le aspettative degli amministratori locali e dei territori. E non è un caso se, al primo posto, a garanzia di buon governo, i Presidenti delle Province definiscano prioritaria la ripresa della collaborazione tra Stato, Regioni, Province e Comuni, in un nuovo patto tra le istituzioni attraverso cui definire con chiarezze compiti, funzioni e risorse di ognuno”.
Nelle interviste rilasciate da 47 Presidenti di Provincia, infatti, le voci “ cooperazione tra istituzioni, ridefinizione delle competenze, armonizzazione tra funzioni e risorse” sono indicate quale premessa necessaria da quasi tutti gli intervistati, mentre il 63% considera urgente rivedere le norme di definizione della legge finanziaria - in particolare cancellando i limiti alla spesa imposti dal patto di stabilità e introducendo il sistema dei saldi - , l’attuazione del federalismo fiscale e la gestione autonoma delle risorse, per assicurare stabilità alla programmazione.
Il 44% dei Presidenti di Provincia pone al primo posto un piano straordinario delle infrastrutture, dalla manutenzione delle grandi reti viarie al potenziamento dei porti e degli aeroporti, agli investimenti per il trasporto pubblico.
Secondo un 32% circa di Presidenti, poi, la prossima legislatura non dovrà trascurare la scuola, la formazione, la ricerca e l’innovazione, con interventi per l’edilizia scolastica - che colmino il deficit di aule e mettano in sicurezza le strutture esistenti – e progetti specifici a favore della costituzione di Poli tecnologici e per la promozione dell’e-government nella pubblica amministrazione.
Turismo, ambiente e cultura vengono considerati strettamente legati tra loro e vanno promossi e valorizzati per un 40% di Province, mentre un altro 20% sceglie tra le urgenze la coesione sociale, lo sviluppo economico e l’occupazione, anche in questo caso considerati come un unicum.
Lo speciale del Notiziario Upi, che raccoglie le 47 interviste rilasciate dai Presidenti delle Province, è pubblicato sul sito dell’Associazione, www.upinet.it
LE RICHIESTE VOCE PER VOCE
Cooperazione istituzionale, armonizzazione tra risorse e funzioni e ridefinizione delle competenze.
E’ Asti a chiedere espressamente maggiore coesione istituzionale, mentre da Torino si chiede con ironia a Governo e Parlamento che verranno, di inserire nel loro vocabolario la parola ‘Provincia’; Taranto chiede processi decisionali che tengano in maggiore considerazione le Province, mentre Arezzo punta sulla piena attuazione della sussidiarietà, e Siracusa e Nuoro sulla necessità di riordinare le competenze e fare corrispondere le funzioni con le risorse. Secondo la Provincia di Lodi occorre un nuovo Patto fra istituzioni che consenta alle istituzioni locali di svolgere al meglio le proprie funzioni, mentre Perugia
Finanziaria, Federalismo fiscale e autonomia
Autonomia per scongiurare un neocentralismo regionale: è la richiesta che viene da Salerno, mentre molti parlano di riforma della legge finanziaria, a partire da Caserta e Teramo. Così Brescia chiede l’attuazione del federalismo fiscale e l’attribuzione di parte delle risorse economiche che il territorio produce, e Biella che si garantisca stabilità ai bilanci attraverso la partecipazione ad una imposta certa e prevedibile; esigenza condivisa da Sassari, che vuole un decentramento reale che permetta di disegnare autonomamente il proprio destino.
Infrastrutture e viabilità
Secondo la Provincia di Ragusa, il Paese ha bisogno di un deciso intervento per le infrastrutture. Tra le opere da realizzare, il collegamento tra Modena e Lucca segnalata da Livorno; la strategità del Corridoio Tirrenico per Latina mentre Viterbo chiede il completamento della Terni – Orte- Civitavecchia. Richiesti anche interventi su porti e aeroporti: è il caso di Perugia che chiede il potenziamento dell’aeroporto di Sant’Egidio, o di La Spezia e Mantova, che chiedono invece interventi per la riqualificazione dei porti. Per Pistoia serve un piano straordinario per il trasporto pubblico, mentre Cremona sottolinea l’esigenza di riportare l’attenzione sui sistemi integrati di trasporto fondati sulla navigabilità del Po.
Scuola, ricerca e innovazione
Le difficoltà delle Province ad assicurare la manutenzione delle scuole dopo l’azzeramento del fondo nazionale dell’edilizia scolastica e la carenza di aule che ne segue sono segnalate da Bologna e Modena, mentre Firenze definisce indispensabile rifinanziare questo fondo e considerare la scuola non un terreno di risparmio ma un investimento sulle nuove generazioni. Attenzione per i giovani e per le donne anche da Pesaro e Urbino, che li considera la prima risorsa per lo sviluppo del Paese, mentre Padova chiede un impegno per favorire l’istruzione e la formazione come risorse strategiche; Lecco vorrebbe invece fosse creato sul territorio un Campus Universitario di qualità. Pavia, punta sull’ innovazione e sugli interventi a favore dello sviluppo dei Poli tecnologici, e Prato, chiede il coinvolgimento degli Enti locali nei progetti nazionali e internazionali di ricerca. La Provincia di Pisa, che sta investendo molto nell’innovazione con la creazione di Polo scientifico di Navacchio, del Point Tech a Pontedera, del Polo del Conciario a Santa Croce e dell’incubatore rurale in Valdicecina, chiede politiche di sostegno ed incentivi fiscali per i temi dell’innovazione. A parlare di e-governance è Benevento che chiede di assicurare la promozione dell’alta tecnologia nella pubblica amministrazione.
Turismo, cultura e ambiente
Si parte da Venezia, che chiede la bonifica dei siti inquinati del Porto di Marghera, per passare a Napoli, che definisce questi settori “la via maestra della crescita del Mezzogiorno”; Ancona ricorda invece la necessità di assicurare finanziamenti per una sana manutenzione ambientale del territorio, mentre Ravenna sottolinea la necessità di avviare interventi per la modernizzazione del turismo.
Sviluppo economico, occupazione e coesione sociale
Lavoro al primo posto per la Provincia di Lucca, che chiede di rivedere la composizione della spesa sociale per sostenere i servizi alla persona e al lavoro, insieme a Ferrara che chiede l’impegno a favorire uno sviluppo legato alla giustizia sociale. Pescara sottolinea l’esigenza di azioni per favorire l’internazionalizzazione delle imprese, mentre Macerata chiede interventi straordinari per facilitare l’accesso al credito e fronteggiare la crisi del settore manifatturiero. Da Imperia, invece, viene la richiesta di modificare i vincoli alle assunzioni nel pubblico impiego, per stabilizzare e incentivare l’accesso ai giovani nella PA.
Specifiche, poi, alcune delle priorità elencate : se il Presidente della Provincia di Milano chiede l’istituzione della Città metropolitana, il Presidenti di Sondrio di Belluno, si apsettano interventi mirati per tutelare e preservare i territori delle piccole province montane, e L’Aquila chiede di riportare al centro degli interessi nazionali lo sviluppo delle aree interne e montane, dando un nuovo impulso alla legge sulla montagne e a quella sui parchi. Cagliari e Palermo guardano all’Europa, sottolineando la necessità di rafforzare in questo contesto i poteri locali e di assicurare ai territori l’accesso ai fondi.