IL GENIO FIORENTINO PREMIA LUCA TONI PRIMA DEL DERBY FIORENTINA-EMPOLI
Il Sindaco Domenici e il Presidente della Provincia Renzi consegneranno un riconoscimento anche ad Hamrin e Antognoni
Dal Genio Fiorentino un riconoscimento al “genio” del pallone. Luca Toni, Giancarlo Antognoni e Kurt Hamrin saranno premiati dal Sindaco di Firenze Leonardo Domenici e dal Presidente della Provincia Matteo Renzi in occasione del derby della Provincia di Firenze tra Fiorentina ed Empoli, detto anche il “Derby dell’Arno”. Alla consegna del premio, prevista sabato 22 aprile, allo stadio Artemio Franchi, alle ore 14,15, sarà presente anche il Sindaco di Empoli, Luciana Cappelli. Nella stessa occasione sarà consegnata anche una targa alle due squadre del territorio fiorentino che militano in serie A. “Fiorentina e Empoli – dice il presidente della Provincia Matteo Renzi – rappresentano un motivo di orgoglio per la nostra provincia. Il fatto di avere due squadre in serie A rappresenta la continuazione di quel genio calcistico che si è tramandato negli anni e che viene simboleggiato nel premio assegnato a tre grandi di tre stagioni sportive entusiasmanti”.
Così il Genio Fiorentino, a poco più di un mese dall’inizio dei Campionati del Mondo, rende omaggio a tre campioni della Fiorentina di ieri e oggi.
Il passato è rappresentato da Kurt Hamrin, vera e propria icona del calcio italiano e Giancarlo Antognoni, unico, grande capitano della Fiorentina, il numero 10 nel cuore di tutti i tifosi. Hamrin si fece conoscere per il suo fisico e le sue movenze che gli valsero il soprannome di “uccellino”. Fu Nils Liedholm, a chiamarlo così quando il giovane ventenne Kurt, vinse la classifica cannonieri con l’Aik Solna (ben 22 reti in 21 partite). Per le sue doti e le sue qualità calcistiche Antognoni avrebbe invece avuto più volte occasione di cambiare maglia, accettando le offerte di squadre quali la Juventus o la Roma dell’allora presidente Viola (come del resto hanno fatto e continuano a fare molti altri giocatori), ma il Capitano ha sempre deciso di restare a Firenze. Una scelta dignitosa e coerente, ripagata dal grande affetto dei tifosi viola. Ha sempre saputo superare gli ostacoli e non ha mai rinnegato le strade percorse. Il presente della Fiorentina si chiama Luca Toni che, con la rete numero 26 siglata contro la Roma, ha eguagliato il record di gol segnati in maglia viola in una sola stagione, precedentemente detenuto proprio da Hamrin ed eguagliato da Batistuta. L’attaccante di Pavullo, oltre ad aver riportato la Fiorentina nei quartieri alti della classifica di serie A, si è imposto all’attenzione internazionale come il giocatore più prolifico della stagione ed è in piena corsa per la conquista della “Scarpa d’oro”, il trofeo che viene assegnato, a livello europeo, al cannoniere che segna più reti.
Giancarlo Antognoni è nato il primo aprile 1954 a Marsciano, piccolo paese in provincia di Perugia. Una realtà semplice quella in cui ha mosso i primi passi, con il padre agricoltore, come il nonno, e la madre che in casa accudiva lui e suo fratello Viscardo. Intorno a lui, la campagna umbra e una vita scandita dagli orari scolastici. Dopo la scuola, però, subito a correre su un campetto in terra battuta, finché non faceva buio: è lì che è iniziata la sua storia, la carriera di un ragazzino gracile, ma che col pallone faceva quello che voleva. Parlare della Fiorentina degli anni ’70 ed ’80 è parlare, inevitabilmente, anche di Antognoni perché il legame che si è instaurato tra il Capitano e la città è unico e indissolubile, un legame basato sull’amore per la maglia, sulla voglia di riemergere anche dopo le sconfitte, sul lottare spesso contro un destino avverso e implacabile. Tutto questo ha fatto sì che l’amore di Firenze per Antognoni, o “Antonio” come era stato ribattezzato dai fiorentini, diventasse qualcosa di molto profondo e non un semplice e doveroso tributo al campione e alle sue gesta calcistiche. Idolo senza scudetto (solo la Coppa Italia del 1975 nel suo palmares), campione del mondo in Spagna ‘82 senza aver giocato la finale. Antognoni è la prova vivente che non bastano i titoli vinti a creare un campione: ci vuole cuore, onestà, rispetto. Tutte doti che il Capitano ha sempre dimostrato e per le quali la gente di Firenze continuerà ad amarlo.
Kurt Hamrin, nato a Stoccolma il 19 novembre 1934, è stato uno dei più prolifici attaccanti nella storia del calcio italiano. Cresce calcisticamente nelle giovanili dell’Aik Solna e debutta in prima squadra a 18 anni come ala destra. Presto arriva la nazionale, dove disputa 35 partite e 16 gol.
Con la Svezia gioca nel 1958 anche la finale mondiale, persa 5-2 contro il Brasile di Pelè. Nel 1956 è alla Juventus; un anno dopo passa al Padova. Dal 1958 gioca nove anni alla Fiorentina, dove vince due Coppe Italia e una Coppa delle Coppe. Nel 1967 viene ceduto al Milan, col quale vince uno scudetto, una Coppa dei Campioni e una Coppa delle Coppe. A 37 anni chiude la carriera indossando la maglia del Napoli. In serie A ha segnato 190 gol, terzo assoluto dopo Gunnar Nordahl e Josè Altafini. Oggi vive a Firenze ed è uno degli istruttori della scuola calcio “Ferruccio Valcareggi” dell’US Settignanese.
Luca Toni, nato a Pavullo di Frignano, in provincia di Modena il 25 maggio 1977, inizia la sua carriera professionistica nel Modena in serie C-1 nella stagione 1994/95 realizzando due reti in sette partite. Con i modenesi rimane anche nella stagione successiva collezionando 25 presenze e 5 goal per poi disputare una stagione a testa con Empoli in B, ma colleziona solo 3 incontri e 1 gol, il Fiorenzuola in C1 lo nota, e cosi Luca trova più spazio con 26 presenze e due reti. L’anno seguente milita nella Lodigiani. Con la squadra laziale Luca mette a segno 15 gol in 31 partite in serie C1, attirando su di se l'attenzione del Treviso, con cui disputa una eccellente stagione nel campionato cadetto nel 1999/00 (15 gol in 35 partite): è il momento di approdare finalmente nella massima serie con il Vicenza. Luca esordisce contro il Milan il 1° Ottobre e, a fine stagione, colleziona 9 gol in 31 gare. L’anno seguente Luca passa al Brescia: con i lombardi diviene partner d’attacco di Roberto Baggio. In 44 incontri Luca segna 15 reti. Nel 2003 decide di ritornare in Serie B, è una vera e propria scelta di vita l’approdo al Palermo, una scelta che si rivelerà a dir poco ottimale: capocannoniere del campionato cadetto con 30 gol in 45 gare, aiutando la squadra siciliana ad essere promossa nella massima categoria e mettendosi in mostra come uno degli attaccanti più importanti della cadetteria. Con i palermitani, Luca disputa anche la stagione seguente, siglando 20 gol in 35 partite ed aiutando in maniera considerevole la squadra ad arrivare in zona Uefa, un traguardo a dir poco storico.
Nel Luglio 2005 Toni viene acquistato dalla Fiorentina. In nazionale Toni esordisce nel 2004 contro l’Islanda. Segna la prima rete in Italia–Norvegia 2–1 il 4 Novembre dello stesso anno. Il grande salto lo fa nel settembre 2005, quando segna una tripletta nel match di qualificazione al Mondiale di calcio di Germania 2006 contro la Bielorussia a Minsk, terminato 4-1 per l’Italia: Toni è il primo giocatore della Fiorentina a segnare tre gol in una sola partita della Nazionale italiana.