GENIO FIORENTINO: CODICE DA VINCI, PROCESSO CON IL PORTAVOCE DELL'OPUS DEI
L’iniziativa del Genio Fiorentino nei giorni dell’anteprima mondiale del film
Il Genio Fiorentino dà la parola al Direttore Ufficio Informazioni della Prelatura dell' Opus Dei in Italia alla vigilia della prima mondiale di un film di cui tutti parleranno: “Il Codice da Vinci”. La pellicola è tratta dall'omonimo fenomeno letterario a firma Dan Brown (40 milioni di copie vendute) che, fin dalla sua uscita nelle librerie, ha suscitato numerose polemiche. La versione cinematografica è del regista Ron Howard e ha come protagonisti gli attori Tom Hanks e Audrey Tautou. La prima mondiale è prevista il 19 maggio, due giorni prima (il 17 maggio) il Genio Fiorentino ospiterà Giuseppe Corigliano, Direttore Ufficio Informazioni della Prelatura dell'Opus Dei in Italia, che sarà intervistato da un giornalista. L’appuntamento è per le ore 17,00 presso la sala est-ovest di Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Già in passato l’ingegner Corigliano ha criticato il libro di Dan Brown, soprattutto per il ruolo che l’autore assegna all’Opus Dei nella trama che costituisce il filo conduttore del film. La parte del “malvagio” – nelle pagine de “Il Codice da Vinci” è infatti affidata al un vescovo, chiamato Manuel Aringarosa, presidente generale dell'Opus Dei. Nel romanzo, Aringarosa dispone infatti di un sicario, un monaco, numerario dell'Opus Dei, che uccide su ordine del vescovo. Anche se all’interno dell’Opus Dei, in realtà non ci sono monaci, il Direttore dell’Ufficio informazioni ha sempre sostenuto l’inopportunità di avvicinare l'Opus Dei a questi fatti. “Rimane poi un dispiacere grande - ha dichiarato recentemente l’ingegner Corigliano - ovvero quello di vedere la storia di Gesù trattata senza tenere conto dei Vangeli. Scelta che in persone che non hanno approfondito i testi di storia sacra può creare solo confusione. Ci dispiace anche che il successo del libro e, possiamo azzardare, anche del film sia merito dello sfruttamento che Dan Brown ha fatto della storia di Gesù. Se si fosse trattato di un'altra persona non credo che avrebbe riscosso tutto questo consenso”.