PALAZZO MEDICI RICCARDI OSPITA L'ASSEMBLEA ISF
Mercoledì 3 maggio alle 9.30 nella sala Pistelli
Sono già 25 gli operatori dei media uccisi nel mondo nel 2006. Nel 2005 sono stati 69 e 89 nel 2004. Centinaia i colleghi incarcerati: 200 nel solo Nepal, dove più di centodiciassette sono rimasti feriti nelle manifestazioni dei giorni scorsi. In Irak si trema per la sorte di Salah Jali al Gharraoui, corrispondente dell'agenzia France Presse rapito nel centro di Bagdad il 4 aprile scorso. E' il quarantaduesimo giornalista rapito dall'inizio della guerra: cinque sono stati uccisi, fra loro Enzo Baldoni.
Sono gli ultimi dati diffusi dall'associazione per la libertà di stampa nel mondo Information Safety and Freedom in occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa dell'ONU che si celebra domani in tutto il mondo.
A Firenze la ricorrenza sarà celebrata con un'assemblea che si terrà alle 9,30 presso la Sala Rossa di Palazzo Medici Riccardi con il patrocinio della Provincia e alla presenza del Presidente Matteo Renzi. Nel corso dell'iniziativa sarà presentato il Rapporto 2005 di Reporters Sans Frontieres.
"I colleghi della televisione irakena Sumariya tv - ricorda ancora l' Isf - sono nelle mani dei rapitori dal 1 febbraio. Per la prima volta, le autorità irakene hanno incriminato due giornalisti occidentali, i danesi Michael Bjerre e Jaspen Larsen del quotidiano conservatore di Copenhagen Berlingske Tidende, accusati di aver diffuso rapporti segreti dell'intelligence sulla presenza di armi di distruzione di massa nel Paese".
"La libertà di stampa è sotto attacco in tutto il mondo - dichiarano i dirigenti di ISF - dove negli ultimi 15 anni sono tati uccisi millecinquecento giornalisti. Siamo al centro di un'escalation di sangue che non trova giustificazione solo nella guerra in Irak (più di cento colleghi uccisi finora), ma anche nelle politiche repressive in atto in Paesi come la Federazione Russa, Filippine, Sri Lanka, Colombia, Messico, Etiopia, Cina, Tunisia. In Iran sono decine i giornalisti e gli scrittori assassinati negli anni Ottanta, mentre oggi sono duecento le testate chiuse e decine i giornalisti in carcere. Noi abbiamo lanciato in Italia la campagna per la liberazione di Akbar Ganji, il più famoso dissidente iraniano che è appena stato liberato in gravi condizioni di salute dopo cinque anni di carcere e che è atteso ora Firenze per ricevere la cittadinanza onoraria attribuitagli dal Comune".
"Ma l' attacco alla libertà di stampa ha colpito anche qui da noi - dichiara ISF - con l'arresto del cronista Mario Spezi, che è stato annullato dal Tribunale del Riesame che evidentemente lo ha riconosciuto illegittimo e non giustificato". (ANSA).