IL GENIO FIORENTINO CELEBRA NINO TIRINNANZI
Nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio una mostra sul pittore scomparso nel 2000
In 130 opere il percorso creativo di un protagonista della cultura figurativa fiorentina
La pacatezza delle composizioni, la delicatezza del disegno quasi graffiato, la sensibilità del colore inondato di una luce poetica, la realtà descritta secondo i moti dell’anima.
Nino Tirinnanzi (assieme ad altri pittori, nati tutti fra il 1918 e il 1923, come Sergio Statizzi, Enzo Faraoni, Venturino Venturi) può essere considerato quale anello di congiunzione, storicamente ed artisticamente rilevante, fra il tempo delle cosiddette avanguardie storiche, attorno ai primi del Novecento, e l’attuale.
Nacque a Greve in Chianti nel 1923, morto a Firenze nel 2002, è stato protagonista indiscusso della cultura figurativa fiorentina per più di sessant’anni. Il Genio Fiorentino ne celebra la figura con una mostra nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, dal 12 maggio fino al 12 giugno, con orario 10.00 – 19.00.
La mostra ripercorre, attraverso 130 opere, tra le quali dipinti, disegni e acquerelli l’intero percorso creativo del pittore dal 1938 al 2000. La pittura di Tirinnanzi, che tiene conto dell’insegnamento di Ottone Rosai, conosciuto all’Istituto d’arte di Firenze, induce a riflettere sulla condizione umana.