MONNA LISA: IL VOLTO SEGRETO DI LEONARDO
Domani in Palazzo Medici Riccardi verrà proiettato lo studio sul volto della Gioconda
condotto dalla studiosa americana Lillian Schwartz
Il Genio di Leonardo protagonista del Genio Fiorentino con uno dei suoi dipinti più famosi: Monnalisa. Il dipinto raffigurante la Gioconda, che Leonardo da Vinci, dipinse, attorno al millecinquecento, denota in maniera evidente l' estrosità trasgressiva e geniale di questo personaggio, scienziato, inventore e al contempo pittore. Sabato 13 maggio alle ore 17,00 nel Palazzo Medici Riccardi, Sala est- ovest si terrà un incontro, promosso dalla Associazione Toscana – USA e sponsorizzato dal Console Onorario del Perù dott. Giorgio Fiorenza, che prevede la partecipazione Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Vinci, e di Renzo Manetti.
Nel corso dell’incontro verrà proiettato un video preparato dalla studiosa americana Lillian Schwartz, la quale mediante un’analisi computerizzata della Gioconda e dell’autoritratto di Leonardo, rilevò nel 1987 impressionanti concordanze fra i lineamenti dei due volti, tanto da sostenere che Monna Lisa sarebbe in realtà un vero e proprio autoritratto idealizzato del pittore. Successivamente la Schwartz ha approfondito le sue analisi, confermandole. Rimaneva comunque irrisolto il problema del perché Leonardo avrebbe dato i propri lineamenti alla Gioconda. Renzo Manetti ha recentemente pubblicato un saggio, “Beatrice e Monnalisa”, che risponde a questa domanda, individuando la motivazione del dipinto nella stessa filosofia che aveva dato vita alla Beatrice di Dante e che era passata nel Rinascimento fiorentino. Come Beatrice, anche Monnalisa, sarebbe immagine dell’alter ego celeste, che funge da guida verso la Sapienza, e per questo avrebbe gli stessi lineamenti del pittore.
Il video che proiettato percorrerà le tappe della genesi del volto di Monnalisa. Vi si mette a confronto il celebre volto anche con quello sottostante individuato con un esame a raggi X, evidenziando il ripensamento dell’artista. Il confronto computerizzato con i lineamenti dell’autoritratto leonardesco dimostra che il pittore utilizzò i propri lineamenti per il volto definitivo, quale noi conosciamo.