APPROVATO IL PIANO PROVINCIALE DI SVILUPPO 2006
Voto favorevole della maggioranza, contrario di CdL e Prc
Il Consiglio provinciale ha approvato con 18 sì (la maggioranza di centrosinistra) e 7 no (CdL e Prc) il Programma provinciale di sviluppo 2006. Respinti due emendamenti presentati dal gruppo dei Verdi, così come è stato respinto un Ordine del Giorno d’accompagnamento di Rifondazione Comunista. “In questo Piano – ha illustrato il vice Presidente della Giunta ed assessore alle attività produttive Andrea Barducci – ritroviamo molti spunti programmatici che hanno caratterizzato il lavoro dell’anno scorso. Puntiamo a semplificare il sistema di programmazione territoriale ad ogni livello ed attrezzare il territorio per la nuova fase dei fondi europei che si apre dal 2007 al 2013”. Per Tondi (Udc): “Il piano punta al futuro ma non chiarisce il ruolo che la Provincia dovrà avere. Tanti progetti al futuro ma una Provincia protagonista solo a parole”. Per Calò (Prc) “Nonostante i buoni propositi questo piano riafferma, in modo determinante, il percorso stabilito dal piano provinciale dei rifiuti che punta al termovalorizzatore della Piana”. Luca Ragazzo (Verdi) è tornato sulla situazione politica: “I Verdi sono ancora in maggioranza, anche se si deve ancora procedere a un vero confronto e a una vera soluzione di questa crisi, ancora in atto”. Per Nascosti (An): “Questo Piano è insufficiente perché non incide sulla risoluzione dei problemi infrastrutturali di questa Provincia: viabilità e mobilità, gestione del ciclo dei rifiuti, semplificazione amministrativa col Suap e programmazione unica territoriale. Elenca principi senza dare certezze e sulla realizzazione delle opere risente le questioni sopra elencate”. Per Grazzini (FI): “La Provincia ha, sostanzialmente, due grandi settori di intervento che sono quello dei rifiuti e quello delle infrastrutture, in questo piano di sviluppo, si nota che sulle infrastrutture ci stiamo impegnando ma stiamo soffrendo; sui rifiuti è in atto una telenovela di questa maggioranza, più o meno allargata, che non trova soluzioni”. Sulla globalizzazione e la situazione economica si è soffermato Sottani (Ds): “L’economia è cresciuta in maniera diversificata non solo negli Stati Uniti, nell’Europa, nell’Asia, nella Cina e nell’India ma persino in Africa e ci troviamo ad affrontare l’emergere di Cina ed India che sono il motore vero dell’economia”. Per Marconcini (CI): “Il mercato che regola le politiche del lavoro ha portato ad una inaccettabile precarizzazione anche nella Toscana rossa e nella Provincia di Firenze”. Per Verdi (Prc): “Questo piano non si limita a manifestare una legittima continuità con il documento precedente ma appare piuttosto speculare ad esso senza risolvere i tanti problemi della flessibilità nel mondo del lavoro”. Sui problemi del lavoro anche il Presidente del Consiglio degli Stranieri Abderrezak: “Anche in Provincia di Firenze alcune professioni sono proibite per alcuni cittadini di alcune nazionalità, come per i cinesi, e questo è uno sbaglio politico”. Lazzeri (Ds) ha ricordato come il piano provinciale di sviluppo 2006 ha visto una discussione ampia nella Commissione pari opportunità. Per Gori (Ds) “Il Piano riprende una serie di istanze e progetti che vengono dal territorio. La novità è che c’è l’incrocio del piano di sviluppo con il patto per lo sviluppo, così il piano di sviluppo è ora un piano d’azione, un elemento strategico”. Targetti (Prc) ha ribadito come nel Piano non c’è una discontinuità rispetto al Piano provinciale dei rifiuti”. Per Lensi (FI), infine, ormai occorre riflettere sul ruolo della Provincia. “Si parla sempre più di area vasta, che è quella metropolitana Firenze-Prato-Pistoia ma la criticità economica di questo territorio è, a mio avviso, completamente fallita”.
17/05/2006 15.01