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CALINDRI FIGLIO PORTA IN SCENA BOCCACCIO
Come Boccaccio, il padre Ernesto nacque a Certaldo e qui riposa
Legge "Frate Cipolla" dal Decameron nell’ambito del Genio Fiorentino
L’escursione storica da Certaldo e Semifonte chiuderà le manifestazioni

Gabriele Calindri, figlio del celebre Ernesto – il grande attore brillante del teatro italiano, scomparso nel 1999 – sarà domani, sabato 20 maggio, in scena nel Palazzo Pretorio di Certaldo, alle ore 21,30, ingresso libero, con una lettura drammatizzata del "Frate Cipolla" dal Decameron di Giovanni Boccaccio.
La serata, organizzata da Comune di Certaldo e Provincia di Firenze nell’ambito del "Genio Fiorentino", arriva in conclusione delle manifestazioni certaldesi che vedranno domenica 21 maggio, con l’escursione da Certaldo a Semifonte, il momento conclusivo.
Era il 1909 quando un altro Calindri, il nonno di Gabriele, si trovò con la moglie a recitare al Cinema Teatro Boccaccio. La notte stessa, in una locanda certaldese, nacque Ernesto, destinato poi ad una lunga carriera teatrale, televisiva e cinematografica. Ernesto Calindri tornò poi a più riprese nella sua città natale e dopo la morte, avvenuta nel 1999, la famiglia a deciso di farlo riposare proprio a Certaldo, condividendo così con il grande Boccaccio sia i natali che la sua ultima dimora.
Gabriele Calindri, classe 1960, attore e doppiatore televisivo, è il più giovane dei Calindri. Diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, ha studiato e lavorato con Grotowsky, Flaszen, e debuttato in "Il cadetto Winslow" di Rattingan diretto dal padre Ernesto nel 1971. Ha lavorato come regista e recitato in spettacoli diretti da Lamberto Puggelli, Elio de Capitani, Gigi Dall’Aglio, e collabora oggi con il Teatro Libero di Palermo. Lavora anche come doppiatore dal 1983, tra i suoi "personaggi" più noti cui presta la voce, c’è anche Phillip Spaulding della soap "Sentieri".
"È una grande emozione per me essere a Certaldo a recitare Boccaccio – dice Gabriele, che a Certaldo viene da alcuni anni per il Premio che, nel mese di giugno, è intitolato proprio a suo padre – è senz’altro una bella sfida, visto che i certaldesi conoscono a menadito questa novella. Sarà un’interpretazione vivace e leggera, ma dal tono garbato: cercherò di fare tesoro della lezione che mi ha dato il mio primo e unico disinteressato maestro, cui devo i principali effetti del mio gusto di lavorare in teatro: mio padre".

19/05/2006 13.46
Provincia di Firenze