SCUOLA TEATRO, TERZO SPETTACOLO DELLA TRILOGIA SHAKESPARIANA
In scena a Rifredi i ragazzi dell’Iti Da Vinci
Lunedì coda della Rassegna con l’ “Incubo di una notte d’ estate” degli studenti del Machiavelli
Ultimo spettacolo della Trilogia shakespeariana allestita nell’ambito della rassegna Scuola Teatro, promossa dalla Provincia di Firenze. Domani, sabato 27 maggio, alle 21 al Teatro di Rifredi va in scena “La Notte della Tempesta”. Sul palco i ragazzi dell’Istituto tecnico Leonardo da Vinci di Firenze.
Riduzione e regia: Angelo Savelli
Insegnante referente: Elisabetta Piancastelli
Operatore teatrale scolastico: Massimo Bonechi
Con
Lorenzo Bernini, Andrea Bettarini, David Bizzarri, Francesca Di Mauro, William Luzzi, Sara Parazza, Riccardo Poli, Kola Reini, Gian Paolo Ruffino, Nicoletta Stroe, Lorenzo Terenzi,
Prospero era il re di Milano. Spodestato dal fratello si è rifugiato in un isola misteriosa dove è diventato un mago e dove, come il Cotrone dei pirandelliani “Giganti della montagna” spaventa la gente, proiettando immagini di tempeste e di fantasmi, con l’aiuto dell’aereo folletto Ariele. Dopo il Teatro e la Narrazione, ecco un’altra arte magica: quella delle ombre, il Cinema. E come in un film Prospero fa naufragare sull’isola suo fratello e la famiglia reale di Napoli. In una notte irreale, che non sembra finire mai, s’inscenano tre congiure. La prima, drammatica, in cui il fratello del re di Napoli tenta d’uccidere il re per prendere il suo posto. La seconda, comica, in cui il “mostro” Calibano, aiutato da due marinai ubriachi, tenta di riprendersi l’isola che un giorno fu sua, uccidendo Prospero. E la terza, iniziatica, in cui Prospero finge d’impedire l’amore tra Ferdinando (il giovane figlio del re di Napoli) e sua figlia Miranda. Ma proprio il sincero amore dei due adolescenti vincerà su ogni incantamento e riporterà la pace tra tutti. La notte dell’illusione potrà così terminare e Prospero deciderà di abbandonare per sempre le sue arti magiche e di ritornare, disarmato, nella vita reale, portandosi però nel cuore una nuova, profonda convinzione: “Noi siamo fatti della stessa materia dei sogni”.
La trilogia avrà una coda lunedì 29 con la rappresentazione fuori programma della “La vana disputa, ovvero l’incubo di una notte d’estate”, a cura del Laboratorio teatrale del Liceo classico “Machiavelli” di Firenze e tratto da Marivaux. Riduzione e regia di Angelo Savelli. Spettacolo alle 21 sempre al Teatro di Rifredi.
Con
Veronica Aniceti, Elisa Barzini, Francesca Fornasiere, Goffredo Guidi, Giulio Picchi, Angelo Soda
assistenti: Lisa Ballini e Alice Pieroni, stagiste del DAMS di Firenze
Chi è stato il primo fra l’uomo e la donna ad essere infedele? Questo è il tema de “La disputa” di Marivaux che nel 1744, evoca i turbamenti dell’adolescenza e la nascita dei sentimenti e delle pulsioni amorose, ispirandosi al gioco dei quattro innamorati del sogno shakespeariano e trattando il tema con la leggerezza di una commedia ma anche con la crudeltà di un apologo esemplare.
Un Principe, che si presume onnipotente, ricrea l’alba dell’umanità mettendo in scena l’incontro fra quattro “adolescenti/cavie”, immersi nello spazio oscuro di un bosco (o di un giardino/prigione o di un laboratorio). In Shakespeare costui era il magico principe della notte, in Marivaux un perverso principe illuminista, nel nostro spettacolo un lucido scienziato senza scrupoli.
Un apologo ancora molto attuale, perché la diabolica manipolazione che il “grande fratello orweliano” compie sui quattro ragazzi, soggetti dell’esperimento, ci pone dei dubbi sulla nostra odierna illusione di libertà in una società sempre più violenta nella sua capacità di manipolare i sentimenti e di sfruttarli a fini televisivi e mediatici.