PROVINCIA DI FIRENZE: ALL’ECONOMIA STAGNANTE LA PROVINCIA RISPONDE CON L’INNOVAZIONE E LA MOLTIPLICAZIONE DEGLI SPORTELLI PER LE IMPRESE
Presentato il Programma di sviluppo 2003 – Fra le novità l’ingresso in Firenze Expo, l’inserimento di nuovi territori nel piano per l’Arno, piazzole di scambio per le merci lungo i binari ferroviari – Il dibattito in Consiglio provinciale
Cambiare il modo di governare con un a robusta iniezione di qualità e soprattutto di innovazione dell’azione della Provincia e nell’economia locale, puntando molto sulle risorse umane e sulla loro valorizzazione.
Queste le linee del programma provinciale di sviluppo per il 2003, che è stato presentato dal vicepresidente ed assessore alla programmazione Piero Certosi e sarà votato domani dal Consiglio provinciale. L’attenzione è rivolta al 2006, quando cambierà alla radice il meccanismo degli interventi comunitari, e alla messa in sintonia con il piano strategico di Firenze e con le vocazioni del territorio provinciale.
Il quadro in cui si inserisce il Programma è quello di un’economia che esce da un anno non facile. Nella nostra Provincia la crescita del PIL stimata dall’IRPET è allineata a quella nazionale dello 0,4%. Tutte controproducenti, per Certosi, le scelte nazionali. “Le cause della stagnazione vanno ricercate – dice il vicepresidente della Provincia - in circostanze che sono esterne all’economia fiorentina. L’area mostra una miglior tenuta perché è governata con un progetto”.
Se da un lato il fatturato dell’area si può stimare diminuito nel complesso di oltre il 2% e, nel manifatturiero, addirittura del 6%, viene comunque registrato un aumento del PIL, accompagnato anche da un incremento nell’occupazione dello 0,5%. Questo grazie all’apporto decisivo del terziario, alimentato da una spesa pubblica che è stata la componente più dinamica della domanda finale, alla diminuzione dei prezzi, alla ripresa del settore delle costruzioni.
Quello che accadrà nel 2003 è fortemente condizionato dalla evoluzione dello scenario politico internazionale. Nel 2004 invece la ripresa tornerà ad essere di nuovo consistente, con tassi di crescita superiori al 2,5%.
“In questo scenario – spiega Certosi - il Programma interviene con azioni di la promozione internazionale del territorio, assegnando un ruolo più dinamico all’APT e sviluppando con la Regione, con gli enti locali, con la Camera di Commercio e Promofirenze azioni di marketing capaci di una forte attrazione per gli investitori. La Provincia assume anche responsabilità dirette e significative nella Firenze Expo, al fianco di Regione e Camera di Commercio. C’è poi l’impegno per il riequilibrio territoriale in favore dei territori montani attraverso uno specifico progetto ad essi diretto. Decisiva è la moltiplicazione e la diffusione delle esperienze positivamente maturate: lo sportello unico per le imprese, da cui partirà un ulteriore sportello per l’edilizia e il governo del territorio; l’incubatore di nuove imprese, per il quale è stata bandita pochi giorni fa la gara europea. Grande l’attenzione va al sistema scolastico, rispetto al quale l’obiettivo è quello di accrescere ulteriormente la qualità”.
Per le comunicazioni una novità è la previsione della realizzazione di piazzole a Firenze, Prato e nel Valdarno per lo scambio gomma-ferro per le merci prodotte in Toscana e dirette al di fuori della regione, incentrata sulla disponibilità di collegamento rappresentata per le merci dai binari che saranno liberati all’entrata in operatività dell’alta velocità.
In materia ambientale vi è infine la previsione di non limitare più il piano fluviale per l’Arno ai soli territori che ricadevano nell’Obiettivo 2 dell’Unione Europea e la prospettiva dell’uso dell’acqua per la produzione di energia pulita.
IL DIBATTITO
Il consigliere dei Ds Costantino dei Ds ha sottolineato il grande cambiamento nelle impostazioni di questo piano. “Un documento denso e corposo – ha detto Costantino – ed anche riformatore, culturalmente forte. Un impianto politico forte che mette al centro la programmazione, delineando anche lo scenario istituzionale del 2006, quando le azioni amministrative saranno supportate molto diversamente dai finanziamenti comunitari. Da qui anche la necessità di azioni più efficienti ed efficaci da parte degli uffici della Provincia”. Per Costantino ci sono da sottolineare i buoni dati sull’occupazione, anche se restano i problemi del lavoro precario e da rendere più sicuro, e la scuola: “Dopo l’approvazione della riforma Moratti la situazione si è complicata. Sulla scuola non possiamo avere più incertezze e occorre lavorare per una scuola pubblica di qualità. A Firenze – ha concluso Costantino – possiamo contrastare coniugando il diritto dell’istruzione a quella della garanzia lavorativa”. Per D’amico di Rifondazione Comunista va apprezzato il piano di sviluppo provinciale ed è di proposizione verso la comunità: “Gli enti locali diventano sempre sono sempre di più punto strategico dello sviluppo. Noi poniamo anche il problema di parlare a quei lavoratori che lavorano in questa provincia. La Provincia deve passare da ente distributore di risorse ad ente che coordina, programma e concerta le politiche per tenere insieme il sistema produttivo. Ne siete capaci? Noi abbiamo dei dubbi – spiega D’Amico – c’è la possibilità di parlare a tutto il territorio provinciale perché le risorse e le competenze ci sono. La Provincia amministra risorse per i rifiuti, le strade, il lavoro, bisogna fare un passo in avanti perché altrimenti non si capisce il cambiamento politico culturale che la Provincia sta facendo e cercare di vedere cosa attraversa il territorio perché ci sono delle novità. E’ partito da qui il movimento dei professori occorre quindi mettere al centro la partecipazione delle democrazie. Per Vignoli del Ppi-Margherita in uno stato di crisi, come quello che viviamo, è giusto che il superfluo venga tagliato e ha fatto il punto su alcune questioni: “La ferrovia Faentina inizia a dare dei concreti risultati di funzionamento anche con un migliore accesso alle stazioni. Il problema è l’alta velocità – chiarisce Vignoli – che sta scassando le strade della nostra provincia. Importante, poi, il rinnovato impegno per la centrale del latte e la presenza consistente in una presenza in Firenze Expo, il rinnovato ruolo giocato nel turismo, la trasformazione di villa Mondeggi, e la destinazione di Castelpulci come sede dell’università della moda”. Per Sensi di An stiamo ancora risentendo della crisi dovuta all’11 settembre. “Siamo in un quadro di congiuntura, anche economica, non buona, si fa appello alla ripresa della domanda Usa verso la Toscana ma, si vede chiaramente, è bastata una flessione dei nostri rapporti con gli stati Uniti per mettere in crisi il nostro sistema. Altro tema: è in corso un forum sull’acqua dove si chiede acqua a tutti e gratis quando proprio qui si parla adesso di privatizzarla. Ma come è possibile aprire il rubinetto, utilizzare l’acqua e non pagare. Si fa pagare lo stato? Ma lo stato allora mette le tasse. Altro caso: la centrale del Latte la privatizziamo o la statalizziamo. Si fanno, infine, accenni all’area metropolitana ed agli assetti istituzionali ma c’è stato già uno strappo con i comuni della piana. Si cerca – ha detto concludendo Sensi – di dialogare soprattutto con le forze più conservative della sinistra che bloccano i processi che invece potrebbero migliorare la nostra economia provinciale. Per Nigi la relazione dell’assessore Masi dimostra equilibrio politico, entrate prudenziali, uno stile che ha portato avanti una politica fiscale attenta. “Anche l’assessore Del Lungo – ha sottolineato Nigi – ha illustrato il nostro ricchissimo territorio con la diversificazioni delle offerte. Abbiamo anche apprezzato l’invito del presidente Gesualdi quando ha spiegato che la Provincia non può essere un ente che si siede. La provincia ha una specificità di cui si deve tener conto. Deve guardare alle parti sociali, alle Città della Piana, alle problematiche montane. Con il nuovo Statuto regionale, le aree della provincia possono avere un nuovo sviluppo. Mi soffermo anche sul Consiglio degli stranieri, un fiore all’occhiello di questa legislatura. Nel dettaglio – ha chiarito Nigi – viviamo una crisi economica devastante ed il governo Berlusconi si dimostra inadeguato. Occorre fare una programmazione, concertata dal basso, per andare avanti con lo sviluppo coinvolgendo totalmente i comuni. Rimangono intatti, infine, gli impegni presi per la centrale del Latte nonostante l’ingresso importante in Firenze Expo. Per Filippini di Forza Italia: l’aggiornamento del piano provinciale di sviluppo rende poca giustizia. Sono state costruite una serie di carte parlanti che danno fumosità ed indeterminatezza. Firenze Expo è solo una vetrina ma non riguarda l’istituzione Provincia. La Centrale del Latte dimostra invece una incomunicabilità totale tra le istituzioni. Si va dietro alla momentaneità del sentimento – denuncia Filippini – si reputa urgente una cosa e allora si interviene, questo vuol dire lavorare a vista e non programmare, e questo non porta risultati. Anche i centri per l’impiego, che sono un elemento importante, non sono ancora stati fatti. Guardiamo, infine, il percorso sul regolamento degli stranieri perché giugno arriva e voglio vedere a che punta sarà l’organizzazione della cosa”. Per Corsinovi dell’Udc le modifiche al piano provinciale di sviluppo vengono fatte non sul piano provinciale precedente ma in base a quello che la maggioranza di centrosinistra muove sul territorio, la giunta si muove di conseguenza e non il contrario. “Le decisioni vengono prese dai comuni più politicamente importanti del territorio. Si considera il Presidente della Provincia di minor importanza, tanto è vero che si parla di proporre come Presidente uno dei sindaci attuali della Margherita, si parla di Bambagioni ma si potrebbe parlare anche di Vignoli o De Luca e non so chi altro. I posti di potere che contano – chiosa Corsinovi – restano saldamente in mano al partito di maggioranza relativa. Altre sono le cose importanti: sulla città metropolitana registriamo il nulla di fatto in compenso si segnala la crisi nel settore artigianale, e nel settore moda ed abbigliamento oltre alle difficoltà nella piccola e media impresa. Un operaio su tre, residente in provincia, lavora oggi per le multinazionali. Voi che da sempre volete valorizzare le imprese locali vi ritrovate con questo dato e non fate nessun tipo di autocritica. Le proposte innovative sono poche e non ci sono molte novità. Avete aumentato le quote in Firenze Expo, vi attendiamo sulla soglia delle scelte concrete. Dovete orientare la politica per lo sviluppo del nostro territorio avete fatto grandi dichiarazioni d’intenti ma con pochi obiettivi. Infine Targetti di Rifondazione Comunista: “Il nostro gruppo mette in evidenza alcuni elementi, consiglio degli stranieri, disponibilità di risorse per la riduzione della produzione dei rifiuti, inserimento dei cittadini stranieri. Sono iniziative positive – spiega Targetti – ma occorre anche dare un contributo per chiarire il rapporto di visione d’insieme del territorio, valorizzandone le specificità. La priorità deve essere data al pubblico e la dialettica col privato deve esistere senza però mai mettere in dubbio la gestione dei servizi sul bene pubblico. Se il pubblico non ha funzionato bene è perché c’è stato un gioco al massacro per far vedere che i servizi non funzionavano e per favorire il privato. Occorre inoltre la partecipazione popolare. La democrazia partecipativa non è un esercizio perché c’è stato il Social Forum. Chi governa deve tenerne conto. Sul pubblico sottolineo le gare per il trasporto pubblico locale. E’ così necessario farla. Non può rimanere pubblico il trasporto? Ci stiamo organizzando per fare una battaglia su questa questione. Altre scelte strutturali: variante di valico, bretella, alta velocità, se ci sono dei ripensamenti bene altrimenti rimaniamo a fare opposizione. Abbiamo presentato un ordine del giorno da allegare al piano per dare concretezza ed una possibilità di verifica. Misuriamoci su questo testo”. Da parte del vice Presidente Certosi la disponibilità di discuterlo.