LAVORO, GLI IMMIGRATI SI SPECIALIZZANO
I dati registrati dalla Provincia presso gli sportelli dei Centri per l’impiego. Ecco quanti cittadini non comunitari sono stati avviati al lavoro nel 2005
Degli immigrati avviati al lavoro grazie al ‘Progetto Scegli’, finanziato con il Fondo sociale europeo, e grazie all’attivazione di sportelli per gli immigrati nei Centri per l’impiego della Provincia, il 33,8 per cento si è inserito tra le professioni operaie e artigiane, ma appare anche un elevato numero di professioni qualificate in attività commerciali e nei servizi (il 39 per cento) e un significativo 2,9 per cento di avviati in professioni intellettuali e ad elevata specializzazione. I dati sono stati diffusi in un workshop della Provincia dedicato all’argomento, a cui hanno preso parte il vice Presidente della Provincia Andrea Barducci, Valentina Monti (Solidarietà Caritas Onlus), Luigi Muggini (Progetto Arcobaleno onlus) e Giovanni Ronchi (Segretario generale aggiunto della Uts Cisl di Firenze). Nel 2005 gli avviamenti al lavoro curati dalla Provincia sono stati complessivamente 101 mila e il 21 per cento di essi formato da cittadini non comunitari: gli avviati come lavoratori specializzati sono passati al 44,8 per cento della totalità di avviati contro il 55,2 per cento degli avviati come generici.
Nel 2005 i disoccupati iscritti nei Centri per l’impiego sono stati 38 mila di cui il 14,2 immigrati non comunitari (in maggioranza albanesi, marocchini, peruviani e rumeni) che si sono quindi dichiarati immediatamente disponibili al lavoro.
Molto forte è la presenza di non comunitari nelle attività edili. Infatti le imprese che risultano iscritte alla Camera di commercio nel settore edilizia – con titolare un extracomunitario – risultano essere 1867 di cui 704 con titolare un albanese e 395 con titolare un rumeno. I dati della Cassa Edile della Provincia di Firenze stimano in oltre il 33 per cento (pari a 3915 lavoratori) gli addetti del settore edile non italiani, il 40 per cento arriva comunque in prevalenza dal mezzogiorno (Campania, Calabria).
Altro dato su cui riflettere: risulta dai dati che quasi tutti i “regolari” hanno avuto periodi più o meno lunghi di irregolarità. Inoltre spesso si passa da lavori regolari e lavori a nero e dalla presenza sul territorio con permessi di soggiorni in regola a periodi di clandestinità.