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Passerella Badia-San Donnino. Centrodestra: "Sprecati 40 anni"
"Ora si rilanci la stazione, altrimenti infrastruttura inutile"

Paolo Gandola

Sono partiti oggi pomeriggio i lavori per la realizzazione della passerella pedonale e ciclabile sull'Arno, tra Badia a Settimo e San Donnino.
Tra i presenti alla cerimonia c’era anche Paolo Gandola, consigliere metropolitano di centrodestra e capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio che ha dichiarato:
“La realizzazione della passarella sull’Arno rappresenta un a vicenda a dir poco surreale: dopo 40 anni di discussioni, nel 2011 fu sottoscritto un accordo e l’opera sarebbe stata finanziata dalla ex provincia di Firenze per 3,5 milioni di euro, compreso il parcheggio scambiatore a Badia.
Solo a dicembre 2017 si è arrivati alla progettazione esecutiva ma i cantieri non sono mai partiti fino ad oggi. Nel mentre tutto è cambiato e la stazione di San Donnino è stata fortemente declassata. La passerella serve unicamente se ci sono infrastrutture di collegamento adeguate”.

“Al posto della passerella andava realizzato un ponte – ha aggiunto Claudio Gemelli, consigliere metropolitano di centrodestra e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia - con la viabilità di tutta l’area metropolitana relegata a solo due ponti, come si può considerare una grande e lungimirante opera strategica una passerella pedonale?
Che senso ha investire milioni di euro per fare andare i residenti di Badia a Settimo, a piedi o in bicicletta, a prendere il treno a San Donnino, stazione per giunta da cui di treni ne passano sempre meno?
L’unica realizzazione sensata e utile per il territorio era quella di un ponte, del resto già novanta anni fa erano state effettuate le rilevazioni e prese le distanze per effettuare tale opera.”

“Il punto – ha commentato Filippo La Grassa, consigliere metropolitano di centrodestra e responsabile della Piana per la Lega – è che il servizio di collegamento ferroviario presso la Stazione di San Donnino è sempre apparso sottopotenziato rispetto ai progetti e alle convenzioni stipulate in passato non riuscendo mai a rappresentare un verso servizio efficiente per Campi Bisenzio”

“Dopo aver investito oltre 20 milioni di euro per riattivare la linea ferroviaria di San Donnino - hanno dichiarato all’unisono Gandola, Gemelli e La Grassa – i treni in fermata giornalmente sono poco più di 10, una inezia che certamente non potrà produrre alcun beneficio ai residenti di Badia e alle imprese che in quella zona vi insistono.
Per questo chiediamo fin da subito rassicurazioni sulla valorizzazione della stazione di San Donnino. La realizzazione della passerella, infatti, consentirà ai cittadini di Badia a Settimo di raggiungere la stazione e di conseguenza occorrerà avere più treni in fermata. Dall’entrata in funzione della passerella dipenderà anche la riorganizzazione della linea 303 e anche su questo, fin da subito, chiediamo agli enti interessati di sapere quali potranno essere le novità".

29/10/2019 17.38
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