Diritti dei bambini. Gandola (Centrodestra): "Ancora molto da fare"
"La Città Metropolitana ancora più in campo per salvaguardare i minori"
Il 20 novembre 1989 veniva firmata la Convenzione sui diritti dei bambini, promossa dalle Nazioni Unite, oggi sottoscritta da quasi tutti i Paesi del mondo, per assicurare il diritto alla vita, il principio di non discriminazione, la tutela in ogni circostanza del "superiore interesse" del minore. "Certo, molto è stato fatto ma sono ancora indicibili le violazioni di tali diritti che si verificano ancora oggi in ogni parte del mondo", dichiara Paolo Gandola, consigliere metropolitano del Centrodestra per il cambiamento, presente stamani alla conferenza nazionale “Lo Sguardo dei bambini sul futuro” promossa dall’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Indubbiamente in questi 30 anni, prosegue il consigliere, sono stati raggiunti storici traguardi per tutti bambini del mondo, il tasso globale di mortalità è diminuito d circa il 60% e la dispersione scolastica è scesa a 18 all’ 8%.
Eppure, nonostante questo, "le violazioni dei diritti dei minori non sono affatto scomparse: la minaccia della povertà e deprivazione, la violenza sessuale su bambine e ragazze, il preoccupante crescere della violenza virtuale ed anche purtroppo il diritto alla vita, ritornato in questi giorni prepotentemente all’ordine del giorno dopo il ritrovamento di una neonata abbandonata, al freddo ed alla pioggia, fuori da una farmacia comunale di Campi Bisenzio".
Tutto questo "deve animare anche la Città Metropolitana a mettere in campo un maggiore e forte impegno politico affinché i diritti del bambino siano considerati sempre di più come diritti completi da salvaguardare.
Al di là della retorica occorre guardare in faccia la realtà: i diritti sanciti dalla convenzione non sono ancora pienamente esigibili. Negli ultimi 10 anni anche in Italia i minori in condizione di povertà assoluta sono triplicati, le politiche di sostegno alla genitorialità sono insufficienti e l'ambiente e gli spazi in cui viviamo non sono a misura di bambino.
Resta ancora molto da fare e serve l’impegno di tutti a partire dalla Città Metropolitana e dai Comuni che la compongono per consentire la più ampia diffusione nel concreto del superiore interesse del bambino, il pieno diritto alla vita, alla sopravvivenza e al suo sviluppo".
Paolo Gandola