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TERMOVALORIZZATORE, L’ASSESSORE LUIGI NIGI RISPONDE ALLA PETIZIONE DI INIZIATIVA POPOLARE
“È possibile ritenere che gli interventi previsti nella piana fiorentina siano suscettibili di eliminare l’impatto delle nanopolveri prodotte”

L’assessore all’Ambiente Luigi Nigi, ha risposto - nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Provinciale - alla “Petizione di iniziativa popolare per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente” che sollevava la questione di eventuali problemi provocati dalle cosiddette nanopolveri, ovvero particelle dell’ordine di grandezza di 0,01 / 0,1 nanometri prodotte dai processi di incenerimento dei rifiuti.
L’assessore Nigi ha ricordato in primo luogo come la Giunta provinciale si sia richiamata allo studio di valutazione di impatto sanitario condotto dal Cnr, dall’agenzia regionale di sanità dall’università di Firenze e dal centro sistemi complessi dell’università di Siena, segnalando come lo studio di VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) a seguito di uno studio diffusionale condotto su tutti gli inquinanti prodotti dal processo di termovalorizzazione dei rifiuti, sullo stato di salute della popolazione residente e sulle possibili conseguenze epidemiologiche, si sia concluso con il parere favorevole alla realizzazione dell’impianto nell’area della piana fiorentina.
L’Assessore ha poi sottolineato come, in base alla documentazione raccolta, le argomentazioni relative alle nano patologie, così come richiamate nella petizione, trovino eco unicamente sui media non scientifici, restando invece prive di riscontro sulla letteratura scientifica, che nessun ulteriore approfondimento scientifico risulterebbe quindi dovuto.
“In merito alle conclusioni dei nostri dirigenti, sulla base di quanto comunicato da Arpat, ARS e USSL 10 – ha specificato l’assessore Nigi - si possono pertanto avanzare le seguenti considerazioni: le nanoparticelle rappresentano un aspetto da anni conosciuto, ma fino ad oggi assai poco indagato, la cui pericolosità deriva dalla composizione chimica delle molecole di cui sono costituite e non dalle loro dimensioni. La composizione dipende naturalmente dalla sorgente da cui sono prodotte, le fonti di emissione delle nano particelle sono rappresentate da tutti i processi di combustione ma la fonte di produzione di gran lunga prevalente è costituita dal traffico veicolare. Il contributo aggiuntivo di emissioni di polveri totali da un impianto di incenerimento dei rifiuti rispetto al quadro di uno scenario fortemente urbanizzato, rappresenta una percentuale quasi impercettibile, meno dello 0,0011%. Le tecnologie di filtraggio e depurazione funi adottate nei moderni termovalorizzatori sono in grado di trattenere particolato ultrafine nel range 2.5 micron e fino a 0,02 micron. Gli studi scientificamente attendibili sull’effetto provocato dalle particelle ultrafini sulla salute umana sono assai scarse e ove esistenti riferite a situazione di inquinamento da traffico. Le particelle ultrafini sembrano comunque comportarsi in modo a analogo a quelle fini e la loro tossicità dipende in primo luogo dalla loro composizione. In ogni caso la valutazione del rischio dovrebbe essere fatta per ciascun caso specifico. Non è possibile giungere a conclusioni di tossicità del nano particolato, tali da modificare le valutazioni di impatto sulla salute espressi sull’impianto di termovalorizzatore previsti sul piano rifiuti”.
Secondo quanto riferito in Consiglio dall’Assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze: “È possibile ritenere che gli interventi previsti nella piana fiorentina in particolare quelli relativi al traffico e alla rinaturalizzazione dell’area, piantumazioni dei boschi nelle vicinanze di Osmannoro 2000 e di Case Passerini, siano suscettibili di eliminare l’impatto delle nano polveri prodotte dall’impianto di termovalorizzatore”.

03/07/2006 18.23
Provincia di Firenze