"Convenzione per la messa alla prova" per indagati e imputati. Sì unanime del Consiglio metropolitano
I commenti della forze politiche in Palazzo Medici Riccardi
Lavori di pubblica utilità presso l'autorità giudiziaria per imputati e indagati, a precise condizioni. Li prevede una convenzione "per la messa alla prova presso l'autorità giudiziaria" stipulata tra Tribunale di Firenze, Procura della Repubblica, Ufficio interdistrettuale esecuzione penale, Ordine degli avvocati, Camera penale, Città Metropolitana, Comune di Firenze, Fondazione Solidarietà Caritas onlus. L'atto, presentato al Consiglio della Città Metropolitana di Firenze dal Sindaco Dario Nardella e dal consigliere delegato alla Promozione sociale Nicola Armentano, è stato approvato all'unanimità.
"Puntiamo a rieducare in maniera fattiva coloro che hanno avuto un problema con la giustizia", ha spiegato Armentano.
Enrico Carpini, capogruppo di Territori beni comuni, ha sottolineato "l'importanza di provvedimenti come questo: aiutiamo l'efficienza del sistema giudiziario in Italia. La percentuale di chi reitera reati è più bassa in chi lavora".
Claudio Gemelli (Fdi nel Centrodestra per il cambiamento) accoglie "con favore la convenzione. Puntualizziamo che non accedono alle messa alla prova solo i condannati ma anche coloro che sono oggetto semplicemnte di provvedimento penale. E' un bel risultato. Ben venga un ruolo attivo della Città Metropolitana".
Alessandro Scipioni (Lega nel Cdx) ha espresso "favore alla rieducazioni. La società deve essere migliore attravero la rieducazione e la certezza della pena. Sono rimasto toccato dalla testimonianza dei congiunti del tassista Ghirelli. Escludere le persone dalla società è la cosa più sbagliata che essa stessa può fare".