INAUGURATA LA MOSTRA DI LEMMI “NEL SEGNO DI DIANA”
Ottanta opere del celebre pittore e illustratore esposte a Palazzo Medici Riccardi
Taglio del nastro, questa mattina, alla Limonaia di Palazzo Medici Riccardi, per l’inaugurazione ufficiale mostra “Nel segno di Diana”, organizzata nel quadro delle celebrazioni del centenario della rivista Diana.
L’Assessore provinciale all’Ambiente Luigi Nigi, il Presidente nazionale di Federcaccia Franco Timo e l’Amministratore delegato dell’Editoriale Olimpia Pasquale Cacciapuoti, hanno aperto ufficialmente la visita del pubblico all’esposizione che ospita fino al 24 settembre i quadri del pittore e illustratore Roberto Lemmi raccolti “Nel segno di Diana”; sottotitolo: “Gli animali selvatici, i cani, la caccia attraverso le opere di un testimone del ’900”. Si tratta di 80 opere che rappresentano realtà naturalistiche, cinofile, venatorie e sociali, nel periodo fra il 1940 e il 1970, corredate da un supporto documentale storico/artistico attinente al periodo.
La mostra si propone di valorizzare l’attività venatoria sotto il profilo artistico e culturale attraverso il lavoro di un pittore animalier fra i più significativi del ’900, che legò il suo nome a «Diana», la più importante rivista cinegetica italiana, viva e presente sulla scena editoriale per un intero secolo.
Alla cerimonia d’inaugurazione hanno preso parte partecipato anche il sen. Piero Fiocchi, presidente dell’ente “Caccia e Natura e la dottoressa Simonella Condemi, vice direttrice della Galleria di Arte Moderna di Firenze che ha curato l’allestimento della mostra e del catalogo insieme a Giuseppe Di Natale e Giorgia Marotta.
La mostra, promossa dall’Editoriale Olimpia in collaborazione con la Provincia di Firenze e la Federazione Italiana della Caccia, mira ad indagare le ricerche artistiche che hanno animato gli interessi di Roberto Lemmi, artista, illustratore e naturalista e appassionato cacciatore, con la volontà di approfondire l’avventura biografica della sua formazione all’Accademia delle Belle Arti di Firenze fino alle collaborazioni con la rivista Diana e ai legami importanti con Enrico Vallecchi e altri intellettuali e pubblicisti dell’epoca. L’analisi delle opere presentate propone un duplice registro di lettura che lega l’artista naturalista – cacciatore nel modo tutto particolare di rappresentare i soggetti, le situazioni immerse a volte in in clima fantastico dal sapore quasi favolistica. Una produzione che si caratterizza nella pittura di genere ( cani, animali selvatici, ambienti naturali, scene di caccia) arricchita però da spunti fumettistici ed elementi che evidenziano le qualità dell’artista come illustratore versatile ed ispirato.
Immagini della presentazione e dell'inaugurazione della mostra "Diana cent'anni di caccia" nell'archivio fotografico della Provincia per le redazioni giornalistiche alla pagina http://met.provincia.fi.it/ai