LA SITUAZIONE DEI CALL CENTER IN PROVINCIA DI FIRENZE: QUANTI E QUALI SONO?
Interrogazione di Alleanza Nazionale
Il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale visto che il Ministro del Lavoro Cesare Damiano ha predisposto l’intervento degli ispettori del lavoro presso Atesia, azienda di comunicazione, nonché maggiore gestore di call center in Italia, e che questo intervento si è chiuso con la richiesta degli ispettori di assumere 3200 collaboratori che ufficialmente lavoravano per conto della Società in virtù di un contratto a progetto (i co.co.pro.) oltre alla regolarizzazione di tutti i dipendenti con retroattività dal 2001 ha presentato un’interrogazione in Consiglio provinciale.
“Il ministro in ogni caso – spiegano Massai, Nascosti e Sensi – ha precisato che al più presto tutto il settore dei call center – diverse centinaia di aziende con circa 250 mila lavoratori (di cui 80 mila, secondo l’associazione di categoria, potrebbero ora essere a rischio) – dovrà essere regolarizzato.
Visto che, prima dell’intervento del Ministro Damiano, le associazioni di categoria, le imprese del settore e lo stesso Ministro avevano raggiunto un accordo firmato il 14 giugno che poneva in essere una regolamentazione del settore e un interpretazione della Legge Biagi sull’applicazione dei contratti a progetto.
Vista la differente considerazione alla base dell’accordo del 14 giugno dei lavoratori del settore tra quelli cosiddetti “in-bound”, cioè quelli che ricevono telefonate stabilmente, e gli “out-bound”, cioè quelli che fanno telefonate e ricerche e quindi a progetto, con la possibilità di continuare a fare contratti a progetto solo per questi ultimi.
Visto che l’intervento degli ispettori su Atesia ha bloccato l’adeguamento delle aziende del settore alla circolare alla base dell’accordo del 14 giugno, nel caso di Atesia sottoscritto anche dai Sindacati.
Visto che anche in Toscana, ed in particolar modo nella Provincia di Firenze operano molte Aziende nel campo della comunicazione e gestione call center in outsourcer;
Vista la necessità di monitorare questi importanti settori del mondo del terziario e dei servizi della nostra Provincia in modo tale da evitare da una parte lo sfruttamento dei lavoratori, e dall’altra il trasferimento di queste attività all’estero con la conseguente perdita di tutti i posti di lavoro; si chiede di sapere quante e quali sono le aziende che all’interno della Provincia di Firenze operano nel settore dei call center.
Quale tipologia di contratti interessino i lavoratori in questione e quanti di questi siano interessati da contratti i co.co.pro. nell’attività “in boud”;
Se è possibile dare alle aziende del settore un indicazione ufficiale, richiesta anche ed ufficialmente da questa Provincia al Ministero del Lavoro ed al titolare del sopraccitato dicastero, sulla possibilità di attenersi agli accordi e alle considerazioni legislative alla base dell’accordo del 14 giugno.
Piergiuseppe Massai, Guido Sensi, Nicola Nascosti