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RICHARD GINORI: IL NODO NUOVO STABILIMENTO ED IL TENTATIVO DI RILANCIARE LA VERTENZA
Il vice presidente Barducci ha risposto ad una domanda d’attualità di Prc

Il Consiglio provinciale è tornato ad occuparsi della situazione della Richard Ginori di Sesto Fiorentino. Quest’oggi è previsto, tra l’altro, un nuovo incontro presso il Comune. Il vice Presidente della Provincia Andrea Barducci ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità del gruppo di Rifondazione Comunista. “Stiamo vivendo la fase più complessa e anche più difficile della vertenza – ha spiegato Barducci – perché perdura una condizione di incertezza, di instabilità, e di progressiva perdita di fiducia e di attendibilità fra gli interlocutori, e questo è un problema estremamente serio. Si può aprire una trattativa e non essere d’accordo, ma quando si apre una trattativa e ci accorgiamo che risulta difficile fidarsi l’un dell’altro, è evidente che la trattativa ha scarse, per non dire nulle, probabilità di poter sortire qualche effetto. Occorre ristabilire delle condizioni negoziali che partano da dati di fatto oggettivi, sui quali poi le rappresentanze si possano finalmente misurare. Naturalmente tutto questo viene sovrastato dalla preoccupazione per un progressivo abbandono dei lavoratori professionalizzati che sono indispensabili per un certo tipo di produzione e dall’immagine dell’azienda che rischia di veder compromessa, definitivamente, l’iniziativa e l’azione sul versante dei mercati. Le condizioni dell’azienda, proprio per le caratteristiche dell’azienda, non consentono ulteriori rinvii e l’ulteriore allungamento della fase trattante, occorre aggredire questa fase con estrema decisione da parte di tutti”. Per Calò: “Ci troviamo ad un punto cruciale della vertenza perché l’incontro presso il Comune di Sesto deve decidere sul futuro dello stabilimento. Siamo, di fronte, ad una nuova svolta. E dobbiamo evitare l’isolamento della vertenza Ginori. Perché l’obiettivo della proprietà della Ginori è quello di ridurre l’azienda a 250 persone il prima possibile, rispetto a 348 dipendenti che ha oggi. Il gruppo imprenditoriale vuole, inoltre, costruire il nuovo stabilimento con delle agevolazioni di ordine pubblico, con sgravi e quindi licenze e terreno gratis. Il nostro appello, “Salviamo la Ginori”, punta, invece, a cambiare il piano industriale con la tracciabilità del prodotto ed il marchio Doc, di porcellana a livello europeo. Acquisire una struttura proprietaria e dirigenziale in grado di gestire le risorse necessarie per il risanamento ed il bilancio ed infine la formazione”.

03/10/2006 14.35
Provincia di Firenze