CONTROLLO DELLA FAUNA E GESTIONE DELLE AREE PROTETTE
L’assessore Roselli ha risposto ad una domanda d’attualità di Ragazzo (Verdi)
L’assessore all’agricoltura, caccia e pesca Pietro Roselli ha risposto, in Consiglio provinciale ad una domanda d’attualità del capogruppo dei Verdi Luca Ragazzo sul controllo della fauna e la gestione delle aree protette. “I censimenti – ha illustrato Roselli – sono coordinati dai tecnici dell’Atc e sono eseguiti con i cacciatori “di selezione”, cioè quelle persone che sono state abilitate dalla Provincia a questo scopo. Il controllo del numero delle specie viene fatto con gli abbattimenti e non con interventi di sterilizzazione perché questo produrrebbe, così come dicono gli esperti in materia, compreso anche il nostro servizio di veterinaria della USL, inquinamento genetico. Anche l’Istituto Nazionale della fauna selvatica prevede l’abbattimento e, tra l’altro, vede malvolentieri il trasferimento dei capi in altre zone, proprio per problemi di inquinamento genetico. Inoltre, le catture, cosa che verrebbe proposta in alternativa agli abbattimenti, pur essendo state eseguite, non sono risolutive perché nella cattura rimangono indifferentemente anche specie che non sono selezionate, animali più deboli, le femmine, i cuccioli ed altri, mentre con l’abbattimento la selezione è mirata anche al mantenimento equilibrato di quella specie. E poi c’è una questione di gestione, la cattura con le reti dei caprioli ha un dispendio di energie, di numero di persone, sproporzionata rispetto all’obiettivo di tenere in sicurezza un territorio sia per le produzioni agricole che per le persone. Nel piano faunistico è prevista la chiusura alla caccia in una porzione di 900 ettari nella Piana fiorentina, il tendenziale passaggio all’uso di munizioni con l’acciaio anziché con il piombo, per non avere feriti e, soprattutto, l’inquinamento delle acque. Per quanto riguarda il Padule di Fucecchio siamo in attesa della conversione in legge dell’ultimo decreto del ministro Pecoraro Scanio, per potervi adeguare il regolamento di gestione dell’area contigua, essendo riserva naturale”. Per Ragazzo: “E’ curioso parlare di inquinamento genetico visto che le stesse specie che devono essere abbattute, non facevano parte del territorio stesso ma sono state immesse dall’uomo. Non soddisfa la risposta sul Padule di Fucecchio. Questa Amministrazione cerca in tutti i modi di non affrontare la questione. Già una delibera nel ‘98, dà mandato all’Amministrazione provinciale di promuovere la realizzazione dell’ampliamento dell’area protetta già esistente nel Padule di Fucecchio. Questo Consiglio ha già indicato alla Giunta cosa fare ma si rimanda continuamente e ora si fa appello al nuovo decreto che spero vada in questo senso, del Ministro dell’Ambiente”.
04/10/2006 14.22