Aria di Toscana, "amica se è pulita"
Così recita lo slogan della campagna informativa finanziata dal Por-Fse, che invita cittadini, enti e aziende a comportamenti consapevoli per il benessere di tutti. Intanto attenti alle Pm10. I consigli per cittadini, imprese e attività commerciali
Come ogni anno, con il I novembre inizia il periodo critico per la qualità dell'aria. 'Aria di Toscana', la campagna informativa lanciata da Regione Toscana nel 2018-2019 e 2019-2020 sui media toscani e sul web ricorda che dalla qualità dell'aria dipende il benessere di tutti e tutti possiamo adottare comportamenti corretti nel quotidiano per migliorare la qualità di questa preziosa risorsa.
Durante la stagione invernale, in particolare, l’altezza dello strato di rimescolamento dell’atmosfera si abbassa sensibilmente per cui gli inquinanti emessi vengono dispersi più difficilmente. Questo provoca un aumento della loro concentrazione nei livelli più bassi determinando perciò una maggiore esposizione della popolazione.
È indispensabile che i cittadini siano correttamente informati che talune pratiche, spesso ritenute “innocue” ma ormai accertate quali fonti primarie di emissioni di particolato fine (Pm10), debbano essere limitate il più possibile se non eliminate, come:
l'impiego di biomassa (legna – pellet) in presenza di altre modalità per il riscaldamento domestico;
l'abbruciamento di sfalci e potature all’aperto.
Per ridurre le emissioni in atmosfera i cittadini, i responsabili di imprese, di piccole e grandi attività commerciali, degli uffici pubblici sono altresì invitati alla corretta gestione degli impianti di riscaldamento cercando quanto più possibile di evitare consumi e sprechi inutili. Questo si può concretizzare attraverso:
una corretta regolazione degli orari di accensione degli impianti;
il controllo della temperatura massima ad es. regolando il termostato a non più di 19 °C;
la costante manutenzione della caldaia mantenendola così in perfetta efficienza e, se possibile, la sua sostituzione con modelli a minor impatto ambientale usufruendo dei contributi messi a disposizione (es. Conto termico);
l’adozione nella quotidianità di semplici accorgimenti che consentono un minor consumo di emissioni inquinanti: ad es. chiudere l’acqua in doccia mentre ci stiamo insaponando, non far scorrere l’acqua calda mentre ci si rade, etc.
Al fine di ridurre l’uso delle auto e stante l’attuale stato di emergenza causato dal COVID 19 si ricorda l’opportunità di usare negli spostamenti mezzi di trasporto alternativi quali la bicicletta (di tipo tradizionale, elettrica, a pedalata assistita e il monopattino). Infine, qualora la distanza da percorrere non sia proibitiva, cogliamo l’occasione di andare a piedi lasciando l’auto a quelle situazioni o persone che non ne possono fare a meno.
Il quadro conoscitivo del Piano regionale per la qualità dell'aria ambiente (Prqa, approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 72 del 18 Luglio 2018) ha messo in luce come i comportamenti individuali e collettivi siano responsabili primari nei livelli di inquinamento registrati. Emerge così l'importanza della diffusione della conoscenza circa l'incidenza che i comportamenti di ciascuno hanno sulla qualità dell'aria che respiriamo e di iniziative volte a incidere sui comportamenti presenti e futuri dei cittadini.
Se prescrizioni, incentivi e divieti sono strumenti di politica ambientale efficaci per governare comportamenti tangibili e sanzionabili, come il traffico, le attività produttive, gli abbruciamenti all'aperto di scarti vegetali, ecc, non lo sono per governare comportamenti individuali quali per esempio, l'utilizzo della biomassa per riscaldamento: occorre infatti un salto di conoscenza e consapevolezza che permetta di fare scelte efficaci.
Da qui la scelta del Prqa di individuare quale azione trasversale e strategica la promozione dell'informazione e dell'educazione ambientale con la messa in campo di materiale informativo quali depliant, poster, inserzioni sui quotidiani, spot audio e video destinati ai media on line e fruibili anche in occasioni didattiche.
Si ricorda che il periodo critico per l'inquinamento da PM10 è dal 1° novembre al 31 marzo di ciascun anno e che le misure differenziate per le aree "critiche" per questo inquinante, sotto i 200 metri di altitudine, riguardano in particolare gli abbruciamenti all'aperto e gli impianti domestici a biomassa per le nuove costruzioni e ristrutturazioni.
I Comuni critici diffonderanno i contenuti della campagna nei loro canali web e social, oltre a provvedere all'affissione dei manifesti e alla distribuzione dei volantini predisposti ad hoc. È bene consultare il proprio Comune per specifiche ordinanze restrittive e per la puntuale informazione circa le iniziative di ciascun territorio.