SUL CANILE DI VIA DEL TERMINE A SESTO FIORENTINO LA PROVINCIA NON HA NESSUNA INTENZIONE DI ATTIVARE UN TAVOLO DI CONFRONTO TRA I COMUNI
L’assessore Nigi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad un’interrogazione di PRC
L’assessore all’ambiente Luigi Nigi ha risposto, in Consiglio provinciale, all’interrogazione dei consiglieri di rifondazione Comunista sulla chiusura del canile di via del Termine a Sesto Fiorentino. “Non abbiamo intenzione di attivare un tavolo di confronto fra i diversi Comuni della Piana interessati e con i volontari per affrontare i problemi del canile di via Del Termine, così come ci viene chiesto dall’interrogazione dei consiglieri di Rifondazione Comunista. Come Provincia – ha sottolineato l’assessore Nigi – non abbiamo alcun titolo essendo gli animali domestici e d’affezione tra le competenze comunali e non provinciali e non deve creare equivoci il fatto che questo Consiglio e questa Amministrazione ha una sensibilità, grazie a un’iniziativa del Gruppo dei Verdi, verso questi animali, tanto che abbiamo attivato un settore che lavora su questi temi, ma la Provincia non ha le competenze su questo tema. Ci viene chiesto se l’Amministrazione provinciale intenda intervenire nei confronti dell’Amministrazione comunale di Sesto Fiorentino per chiedere una sospensione dell’ordinanza di demolizione, anche in questo caso la risposta è no! Non abbiamo intenzione di chiedere alcunché, sia per carenza di titoli che per assoluta vacanza di motivazioni. Noi abbiamo una fiducia istituzionale tra Provincia e Comuni, ed abbiamo una fiducia personale nei confronti del sindaco di Sesto Fiorentino Gianassi, che non ci porta assolutamente in questa direzione. Noi pensiamo che lì vi sia un lavoro da parte dell’Amministrazione tesa a ripristinare in primo luogo una situazione leggibile sotto il profilo della legalità e della robustezza giuridica e che non ci sia bisogno di interventi di questo tipo. Infine si viene interrogati per sapere quali provvedimenti l’Amministrazione provinciale intenda prendere per garantire la sopravvivenza degli animali e la possibilità di continuare ad accudirli da parte dei volontari qualora la suddetta ordinanza venisse puntualmente eseguita. Noi non pensiamo di prendere nessuna iniziativa e quindi la risposta a questo punto è ancora no, perché la filiera è chiarissima: degli animali rispondono i proprietari; in carenza di questo risponde chi ha titolo e poteri per ordinare, e non è certamente l’Amministrazione provinciale. La vicenda non è piacevole ma la situazione è nella piena illegalità: siamo ormai arrivati dal Giudice e ci troviamo di fronte a molte opere abusive. La Provincia di Firenze non può essere che dalla parte di chi procede a ripristinare la legalità”.
Per Targetti: “L’Amministrazione provinciale deve svolgere un lavoro di raccordo tra le diverse Amministrazioni comunali e da questo punto di vista la risposta dell’assessore Nigi è molto formale e non ci soddisfa, in quanto sappiamo benissimo che i 450 cani e i 250 gatti che sono al canile di via del Termine non sono solo cani e gatti trovati nel Comune di Sesto Fiorentino. La struttura, di fatto, svolge un ruolo di asilo comprensoriale, ecco perché la Provincia dovrebbe creare un tavolo di discussione, di confronto, per trovare una soluzione anche all’eventuale chiusura del canile del Termine, se lì non è più possibile avere questa struttura. Si è parlato di legalità: gli aspetti legati all’igiene sono stati in buona parte risolti dai volontari che svolgono lì un’attività assolutamente gratuita. Rimane il problema di mettere in piedi un tavolo che affronti il problema di realizzare una nuova struttura e riteniamo che il provvedimento del Comune è un modo drastico di chiudere un problema senza prima trovare delle soluzioni alternative. La nostra richiesta è quella che anche la Provincia, pur non avendo una competenza diretta contribuisca a mettere in piedi questo tavolo”.