S.R.T. 69 DEL VALDARNO: APPROVATA VARIANTE
Per consentire spostamenti del tracciato
Approvata, dal Consiglio provinciale, con 16 sì (Ds, La Margherita, PdCI e Sdi), 6 no (FI, AN, UDC, Verdi) e 3 astensioni (PRC) la ratifica dell’intesa preliminare per l’accordo di pianificazione per la variante al Piano strutturale del Comune di Reggello e contestuale variazione al Piano Territoriale di coordinamento della Provincia, relativa al progetto di variante in riva destra d’Arno della Strada Regionale Toscana n. 69 di Valdarno nel tratto compreso tra la località Ciliegi e la frazione di Matassino. In relazione all’opera oggetto di progettazione definitiva la Direzione viabilità della Provincia richiede che il corridoio infrastrutturale, da inserire nello strumento urbanistico comunale, preveda la possibilità di realizzare l’opera anche come previsto nel progetto preliminare approvato. In particolare, per la variante di Prulli (lotto 3) è necessario che nel suddetto strumento siano, comunque, consentiti spostamenti del tracciato che permettano avvicinamenti agli edifici esistenti, anche fino ad interessare le pertinenze dell’albergo. “Si tratta – ha illustrato l’assessore all’urbanistica Nigi – dell’adeguamento dei nostri strumenti urbanistici ad un progetto che riguarda questa strada ed un suo lieve spostamento”. Per Ragazzo (Verdi): “Questa variante non risolve alcuni problemi di viabilità che poi insistono su un ponte che porta a questa strada, resterebbe, quindi, una strozzatura ed il problema in sé”. Targetti (Prc) ha spiegato che: “Pur prendendo atto della motivazione legata a problemi di frana del territorio, la variante non considera tutta la situazione della zona, che è stata oggetto di una urbanizzazione, di una crescita e di uno sviluppo molto discutibile. Per cui, pur prendendo atto di questa necessità, il nostro gruppo esprime un voto di astensione perché su tutto l’assetto della zona mantiene moltissime riserve”. Lensi (FI) ha contestato che: “Queste delibere urbanistiche che riguardano procedimenti così complessi e spostamenti all’ultimo secondo di progetti mi viene in mente L’insostenibile leggerezza dell’essere del nostro Piano Territoriale di Coordinamento. Che veramente è ormai diventato un formaggio groviera. Ormai è costante il richiamo a rivedere completamente la legge sul territorio che è il nostro Piano Territoriale di Coordinamento che, o non funziona più, oppure è vecchio, oppure ha degli ovvi problemi. Ormai si cambiano i tracciati in itinere e non ci ricordiamo che dietro questo pezzettino di strada c’è un rischio idrogeologico non indifferente”.
24/10/2006 12.21