Fucecchio. Gandola a Spinelli: "Palestra? Poco da gioire"
Il consigliere metropolitano di FI nel Centrodestra per il cambiamento: "Saltato il cronoprogramma"
"Cosa gioisce il sindaco di Fucecchio? Per la costruzione della palestra dell’istituto di istruzione superiore Checchi? Tutto il cronoprogramma definito in principio è stato stravolto e ritardato, inoltre sono stati spesi maggiori soldi pubblici dimostrando come la politica non sia stata in grado di mantenere gli impegni assunti, nei tempi stabiliti".
Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia nel Centrodestra per il cambiamento, replica ad Alessio Spinelli, Sindaco di Fucecchio.
"Il sindaco di Fucecchio – attacca Gandola - mi ha richiamato parlando come spesso accade a sproposito. Gli ricordo e lo correggo. Non sono un detrattore e non ho mai detto che il progetto non sarebbe stato realizzato bensì come sarebbe slittato al 2021, cosa che puntualmente è avvenuta".
"Nei miei interventi ho denunciato con forza il fatto che le lungaggini che si sono evidenziate nel periodo della progettazione hanno causato la perdita di un contributo a fondo perduto di 100mila euro che la fondazione Vodafone Italia si era impegnata ed erogare, una perdita che ora dovrà essere colmata con soldi pubblici, ovvero dei cittadini".
La scuola è stata edificata nel 2002 e da allora "è sprovvista da sempre di una palestra. I tempi per realizzare l’infrastruttura dovevano essere lampo: progettazione esecutiva nel 2019 ed impianto pronto per settembre 2020. Un nulla di fatto".
Dopo aver perso "colpevolmente il finanziamento di 100mila euro, così come disposto nell’ultima variazione di bilancio della Città Metropolitana, è poi slittato al 2021 il contributo per realizzare l’intervento.
Al riguardo – ha commentato il consigliere metropolitano - consiglio al Sindaco, più di attaccare il sottoscritto, di lavorare alacremente affinché nel futuro i soldi dei cittadini possano essere gestiti ed utilizzati con maggiore oculatezza ed efficienza. All'inaugurazione della palestra, quando avverrà, le uniche parole da pronunciare dovrebbero contenere le scuse della Città Metropolitana e degli altri enti interessati per lo sfumato finanziamento a fondo perduto e per i troppi anni di attesa con lungaggini inaccettabili".