PROVINCIA DI FIRENZE: INDAGINI DELLA FINANZA SU SEGNALAZIONE DELLA PROVINCIA SULL'USO DEI FONDI EUROPEI PER LA FORMAZIONE
Gesualdi ha riferito in Consiglio provinciale. Chiesti i documenti su cinque progetti
Sulla base delle segnalazioni della Provincia la Guardia di Finanza sta svolgendo accertamenti su cinque progetti di formazione professionale finanziati con fondi europei.
Lo ha riferito nel pomeriggio in Consiglio provinciale il presidente Michele Gesualdi, rispondendo ad una domanda di attualità presentata sull’argomento dai consiglieri Bevilacqua, Avezzano Comes, Donati e Filippini.
“I dirigenti dell’Area Lavoro e Formazione Professionale del nostro Ente - ha detto Gesualdi riassumendo la vicenda - segnalarono alla Presidenza della Provincia e alla Direzione generale, presunte irregolarità da parte di terzi esterni alla Provincia nella gestione del progetto Anyway del fondo sociale. Per tale irregolarità si ipotizzavano anche presunte responsabilità di una funzionaria interna. A seguito di questa segnalazione il sottoscritto, unitamente al Direttore generale, trasmettevano doverosamente l’intera documentazione alla Procura della Repubblica affinché accertasse eventuali illeciti e responsabilità.
Inoltre in data 19 novembre 2002 gli uffici della Provincia, d’intesa con l’Ufficio Formazione Professionale della Regione Toscana, facevano richiesta alla Guardia di Finanza di accertamento e di approfondimento di sua competenza su quanto trasmesso alla Procura, e questo in forza del protocollo d’intesa tra la Regione Toscana e il Comando regionale della Guardia di Finanza, finalizzato al coordinamento dei controlli e dello scambio di informazioni in materia di finanziamenti dei fondi strutturali comunitari.
A seguito di questa nostra richiesta la Guardia di Finanza rispondeva con lettera del 20 marzo, a noi pervenuta il 24, richiedendo ai nostri uffici copia della documentazione relativa al progetto Anyway e del progetti Equal Taskform, Skema, Nike giovani e Nike Adulti. Progetti tutti citati nel dossier del dirigente che è stato trasmesso alla Procura della Repubblica.
Non si tratta quindi – ha precisato Gesualdi agli interpellanti - di accessi ordinati in forza di particolari mandati, ma di una risposta ad una nostra richiesta tesa a verificare i sospetti segnalati dai nostri uffici.
Dopo una analisi delle caratteristiche della documentazione richiesta, considerata anche la mole della stessa e la necessità presumibile di chiarimenti e integrazioni da parte degli operatori dell’area, e dato che la procedura è stata attivata su iniziativa della Provincia, i dirigenti dell’area interessata hanno ipotizzato, anziché fotocopiare la grossa mole di materiale e trasmetterla alla Guardia di Finanza, di mettere a disposizione i documenti originali in una apposita stanza presso la sede della Provincia.
Il lavoro di esame dei documenti da parte della Finanza ad oggi non è ancora iniziato. In ogni caso è motivo di viva soddisfazione da parte nostra che la Guardia di Finanza abbia accolto la richiesta di effettuare una valutazione obiettiva delle presunte irregolarità rilevate dai nostri uffici da parte di terzi a danno della Provincia. Questo a garanzia dell’Amministrazione Provinciale, dei suoi dirigenti, del funzionario responsabile della gestione dei fondi e in ultima analisi dei soggetti gestori dei progetti e utilizzatori dei fondi.
L’indagine della Finanza sarà certamente anche preziosa per la magistratura chiamata ad indagare su quanto la Provincia in qualità di parte lesa ha segnalato.
Per ora - ha concluso Gesualdi - non posso che esprimere soddisfazione per l’avvio della indagine da noi richiesta e in tal senso continueremo ad assicurare tutta la nostra possibile collaborazione operativa, perché vogliamo che sia fatta la massima chiarezza, in forma corretta e tutela del nostro Ente.
Circa i rapporti con la Magistratura – ha detto infine Gesualdi - il sottoscritto e il Direttore generale, qualificandosi, in relazione ai ruoli rispettivamente coperti, persone offese dagli eventuali reati che la Procura dovesse configurare, hanno chiesto di essere informati al fine di valutare la possibilità di esercitare i diritti di natura procedimentale/processuale che il codice di procedura penale attribuisce alle persone offese dal reato”.
Insoddisfatto, a nome degli interpellanti, Carlo Bevilacqua, per il quale la risposta non solleva ma accresce le preoccupazioni, lasciando il dubbio che la magistratura non abbia ancora preso in esame i fascicoli segnalati dalla Provincia, che forse non è stata abbastanza esplicita nella sua richiesta ed alla quale si chiede più chiarezza..