Tutela per le lavoratrici in smart working
Nota informativa del CUG della Città Metropolitana di Firenze
Il CUG della Città Metropolitana di Firenze ha aderito alla Rete Nazionale dei CUG e questo consentirà di confrontarsi con altre amministrazioni e di promuovere iniziative a livello nazionale per contrastare ogni forma di discriminazione e realizzare ambienti di lavoro improntati, al tempo stesso, al benessere organizzativo ed alla efficienza nei risultati.
La Rete Nazionale dei CUG, in attuazione della Direttiva 2/2019 intende rafforzare e ottimizzare il ruolo dei CUG.
La Ministra per la Pubblica Amministrazione e la Ministra per le pari opportunità e la famiglia hanno sottoscritto con le referenti della Rete Nazionale dei CUG, la Consigliera Oriana Calabresi e l'Avvocata Antonella Ninci un protocollo di intesa finalizzato a rafforzare le misure di tutela per le lavoratrici in smart working vittime di violenza durante l'emergenza da Covid-19.
L'epidemia ha obbligato anche molte donne lavoratrici a lunghi periodi di convivenza forzata determinando un incremento delle occasioni di violenza domestica, con conseguente aumento delle richieste di intervento al numero antiviolenza e stalking1522.
Il protocollo di intesa ha come obiettivo quello di intervenire per attuare tutte le iniziative adeguate per la prevenzione dei fenomeni di violenza o molestia in ambito lavorativo ed essere accanto alle donne in questo ulteriore momento di difficoltà.
Con la sottoscrizione del protocollo si intende rafforzare e ottimizzare il ruolo dei CUG quali “antenne” per la percezione dei fenomeni di violenza di genere nelle amministrazioni all’interno delle quali sono costituiti, dando così piena attuazione alla Direttiva 2/2019.
Tra le azioni previste dal protocollo, i CUG e in particolare di quelli che fanno parte della Rete Nazionale si impegnano a:
distribuire materiale informativo da divulgare al personale;
realizzare iniziative formative per i dipendenti;
attivare una casella di posta elettronica dedicata al ricevimento di segnalazioni;
coinvolgere il “Nucleo di ascolto organizzato” ove istituito;
coinvolgere la Consigliera di fiducia ove presente;
svolgere monitoraggio sulle situazioni di violenza/molestie.