BRONZO DI LUSSINO, OLTRE TRENTAMILA VISITATORI, MA LA CROAZIA DICE NO ALLA RICHIESTA DI PROROGA
La Provincia di Firenze aveva chiesto al governo croato il permesso per prolungare la mostra. ma dopo la vetrina di Firenze la celebre statua “Apoxyòmenos” è ora richiesta da numerosi paesi
Sono oltre trentamila i visitatori che, dalla mattina del 1 ottobre 2006, hanno varcato la soglia di Palazzo Medici Riccardi - sede della Provincia di Firenze - per ammirare “Apoxyòmenos”. La mostra che ospita il bronzo di Lussino sta ottenendo un successo largamente superiore alle previsioni, tanto da spingere la Provincia ad autorizzare l’apertura notturna della mostra, nei giorni di venerdì e sabato (orario 20,00 - 23.00), oltre al normale orario di apertura: tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle ore 09.00 alle 19.00.
Per far fronte alle richieste dei visitatori che stanno arrivando da ogni parte d’Italia e dall’estero, la Provincia di Firenze aveva anche chiesto alla Croazia la proroga di un mese della mostra. L’intenzione dell’Assessorato alla Cultura era quella di sondare la possibilità di trattenere il bronzo a Palazzo Medici almeno fino al 25 febbraio. Ma il governo croato, dopo un periodo di riflessione, ha detto no alla richiesta della Provincia. D’altra parte la mostra di Firenze ha acceso i riflettori della stampa mondiale sul bronzo. Anche il presidente della Provincia, Matteo Renzi, è volato recentemente a New York per promuovere, di fronte a giornalisti e tour operator statunitensi, il bronzo esposto a Palazzo Medici. La vetrina di livello internazionale concessa al bronzo di Lussino, ha prodotto automaticamente un innalzamento delle richieste e delle quotazioni dell’opera. Ora sono molti i paesi, anche di altri continenti, che chiedono con insistenza al governo croato di poter replicare l’esposizione del bronzo in altre nazioni.
Così “Apoxyòmenos” lascerà inesorabilmente Palazzo Medici il 30 gennaio 2007.
C’è da dire che Firenze ha avuto il privilegio di ospitare in anteprima il bronzo, in virtù dei 4 anni di lavori che l’Opificio delle Pietre Dure ha speso per restaurare l’opera, a fianco dell' Istituto Croato del Restauro di Zagabria. La statua era stata recuperato nel 1999 nel mar Adriatico, dove era rimasta semisepolto nella sabbia, a 45 metri di profondità, per oltre 2000 anni. Come altri bronzi ritrovati in mare, anche questo era stato un rinvenimento fortuito. Il 12 luglio del 1997 un sommozzatore belga, Renè Wouters, durante una immersione individua poco fuori il porto di Lussino (Veli Losìnj) aveva intravisto una figura maschile adagiata sul fondo che poi si era rivelata come una statua di bronzo alta circa 2 metri, del tipo definito “apoxyòmenos”, cioè un atleta che dopo una gara si deterge dal sudore e dagli unguenti di cui si era cosparso il corpo (L’opera è databile al I° secolo a.C. realizzata da maestranze greche su un archetipo del IV° secolo a.C). Da quel momento era iniziata una avventura legata alle delicatissime operazioni di restauro. Il bronzo era irriconoscibile e deturpato a causa dei depositi calcarei organogeni che lo ricoprivano interamente e ne alteravano i tratti. Eccezionale invece il fatto che l'atleta raffigurato, a parte un pezzo mancante sulla gamba sinistra, fosse praticamente intatto: una delle poche statue di bronzo che ci sono giunte dall’antichità.