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I COMUNISTI ITALIANI AL PRESIDENTE RENZI: AL PIÙ PRESTO UNA RIUNIONE DI MAGGIORANZA
Per chiarire i rapporti e discutere sul rimpasto delle presidenze di Commissione

Sul rimpasto, in corso, per le Presidenze delle commissioni consiliari in Provincia i Comunisti Italiani denunciano una prevaricazione da parte del capogruppo dei DS nei loro confronti. Il segretario fiorentino dei Comunisti Italiani Lorenzo Marzullo, il segretario della federazione empolese-valdelsa Paolo Gaccione ed il capogruppo in Palazzo Medici Riccardi Massimo Marconcini hanno illustrato, nel corso di un incontro stampa, le loro posizioni in merito a questo avvicendamento che li ha visti coinvolti loro malgrado. “Esiste un problema di rapporti all’interno della maggioranza – ha spiegato Gaccione – in quanto il capogruppo DS in Provincia, è venuto a chiedere proprio la nostra Presidenza di Commissione quando i consiglieri di Rifondazione Comunista si erano detti disponibili, pur di avere un riconoscimento istituzionale in Provincia, ad accettare la Presidenza anche di un’altra Commissione. E, quel che è inaccettabile della questione, tutta interna alla maggioranza, è stato l’aver investito tutto il Consiglio provinciale con una comunicazione, fatta dal capogruppo DS e con il conseguente dibattito. Noi ribadiamo che questi giochi sono incomprensibili agli occhi dei cittadini ed invitiamo tutti a lavorare per la costituzione dell’Unione anche in Provincia. La maggioranza non è in discussione ed auspichiamo l’ingresso di Rifondazione Comunista nell’esecutivo, come auspichiamo il ricoinvolgimento dei Verdi entro questa legislatura perché vogliamo che la sinistra abbia più forza in Provincia. Non è più rinviabile un serio chiarimento all’interno della maggioranza” conclude Gaccione. Marconcini è tornato sulla questione di sfiducia annunciata dal capogruppo dei DS Gori: “Non c’era nemmeno la possibilità formale per sfiduciare il nostro Presidente di Commissione Lazzerini – chiosa Marconcini – e quindi tutto poteva essere risolto con un chiarimento interno. E ci chiediamo: ma questa apertura verso Rifondazione Comunista è davvero un’apertura verso l’Unione in Provincia? Anche perché Rifondazione ha confermato la netta opposizione ed ha specificato che questa Presidenza serve solo per far funzionare meglio il Consiglio provinciale”. Sull’unità e la correttezza tenuta dai Comunisti Italiani Marzullo: “Rispettiamo tutti i partiti della coalizione ma pretendiamo lo stesso rispetto. Con questa vicenda l’immagine del partito è stata compromessa. Se avessimo chiesto la Presidenza di un ente o un assessore in più, avrebbero ripristinato la pena di morte?” Ironizza Marzullo. “Vogliamo che venga riconosciuta la nostra credibilità ed affidabilità, che ci siamo conquistate con i fatti, ecco perché non accettiamo questo attacco eccessivo, ed a tratti inspiegabile, che ha leso la credibilità del partito. Non mettiamo in discussione l’alleanza perché ci muoviamo politicamente sempre con coerenza e con lealtà – conclude Marzullo – e lavoriamo per creare l’Unione anche in Provincia”. I tre esponenti del P.d.C.I. hanno concluso ribadendo la ferma richiesta di una riunione di maggioranza di fronte al Presidente della Provincia Renzi con i segretari dei partiti per discutere dei rapporti all’interno della maggioranza e per una verifica di metà legislatura e l’invito a Rifondazione: “A considerare seriamente e, nello spirito de l’Unione nazionale, lavorare per il completamento dall’alleanza in Provincia”.

Questo il documento dei Comunisti Italiani delle federazioni di Firenze ed Empolese Valdelsa

I comunisti italiani sono consapevoli del fatto che i D.S. sono il partito di maggioranza relativa in Consiglio Provinciale di Firenze, non c’è bisogno che Gori lo ricordi . Forse sono i D.S. che non lo sanno. Infatti sono convinti di essere i padroni della maggioranza. E in tal maniera si comportano. Il punto è: le forze politiche della coalizione sono ancora disposte a sottostare all’arroganza di quanti a parole fanno roboanti proclami all’unità, ma nei fatti ci portano verso la distruzione anche della coalizione votata dagli elettori nel 2004?
Per comprendere quanto accade in questi giorni bisogna ripercorrere la storia di questi anni di legislatura. Specialmente l’ultimo che ha visto l’estromissione di un assessore, la diessina di sinistra Marzia Monciatti e una forza politica, i Verdi. Pensare che sia solo opera del Presidente Renzi è una spudorata ipocrisia. Non si capisce perché, coloro che oggi mettono tutto il loro peso per questa manovra politicista, non si siano battuti in uguale maniera per salvare la presenza in Giunta di un proprio Assessore (che forse aveva solo la colpa di essere dell’area di sinistra) o per mantenere integra la maggioranza uscita dalle urne. La crisi durata dodici mesi è stata soltanto una guerra per affermare il predominio della parte più retriva dei D.S.
Siamo orgogliosi di non aver partecipato al balletto di poltrone ed abbiamo cercato di attenuare lo scempio che si stava consumando sotto gli occhi dei cittadini, dichiarando la nostra preoccupazione nelle rare occasioni di confronto della maggioranza che abbiamo a più riprese richiesto e che poche volte si sono tenute e facendo tutto quanto in nostro potere per evitare l’estromissione dei Verdi.
Gori mente sapendo di mentire quando attribuisce a noi di essere ostacolo per la “prospettiva che riguarda la creazione dell’Unione”. Siamo talmente convinti che si debba attuare l’Unione in Provincia che avevamo dato vita all’intergruppo Samarcanda assieme ai Verdi ed ai Compagni di Rifondazione, visto come il fumo negli occhi da Gori.
L’attuazione de l’Unione non si fa estromettendo una forza importante come i Verdi, che hanno contribuito alla vittoria elettorale, e dando uno strapuntino a Rifondazione. L’Unione si attua con il coinvolgimento di tutte le forze che ne fanno parte nella elaborazione delle strategie politico amministrative per il governo del territorio provinciale senza ipocrisie e nella chiarezza delle posizioni.
Se veramente è questa l’intenzione dei compagni di Rifondazione pensiamo che si debba dare vita ad una vera verifica di metà legislatura che abbia al centro le problematiche del territorio e la volontà di rimettere in discussione il programma di governo della provincia.
Specialmente in un momento come l’attuale che vede il governo nazionale de l’Unione sotto forte attacco da parte delle forze più reazionarie del Paese con una maggioranza esigua e in costante fibrillazione.
Possiamo contribuire alla stabilizzazione della coalizione. Ma perché questo sia possibile non ci può essere chi si ritiene padrone assoluto dell’alleanza e si senta autorizzato a spadroneggiare su tutto e su tutti. Differentemente non si capisce quale sia la questione del contendere e, quel che più ci preoccupa, si rischia di non essere capiti da chi ha votato per l’Unione convinto di aver dato vita ad una nuova stagione di governo in tutto il Paese.

17/11/2006 15.52
Consiglio provinciale di Firenze - Gruppo PdCI