Muro franato in via dei Bosconi a Fiesole, Gandola: "Necessario un nuovo intervento del Prefetto"
"Dopo 3 anni la proprietà non ha ancora provveduto alla messa in sicurezza"
"Dopo oltre tre anni non è più possibile assistere inermi: la Prefettura di Firenze intervenga e consenta alla città Metropolitana di effettuare i lavori di ripristino". Si esprime così Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia - centrodestra per il cambiamento sull’annosa vicenda che riguarda i mancati interventi di messa in sicurezza del muro di contenimento della strada provinciale 54 dei Bocconi nel Comune di Fiesole.
"Sollecitato dal coordinatore comunale azzurro Elio Ferlaino, spiega il consigliere metropolitano, ho chiesto ragguagli alla città metropolitana sul mancato ripristino del muro di contenimento. Come noto il muro di proprietà privata, a monte della strada, inizió a inclinarsi verso la strada e a diventare pericoloso nel 2018, ben 3 anni fa. Dopo vari sopralluoghi alla presenza del Comune di Fiesole, con Ordinanza del Sindaco fu intimato al proprietario di provvedere alla messa in sicurezza del muro. Dal proprietario fu eseguita una messa in sicurezza provvisoria, il quale contestò i tempi assegnati dall'ordinanza per eseguire la messa in sicurezza definitiva, in quanto occorreva tagliare i cipressi presenti alla sommità del muro. Fu così indetta dal comune di Fiesole una conferenza dei servizi con la Soprintendenza per il taglio o lo spostamento dei cipressi e la conferenza decise di chiedere al proprietario l'elaborazione di un progetto definitivo, che ancora non è mai stato presentato. In questi anni è già intervenuto anche il Prefetto che ha intimato al proprietario di attuare la messa in sicurezza definitiva ma nulla si è smosso. Si tratta di un fatto intollerabile, commenta Gandola. Peraltro, l’intervento provvisorio adottato dalla proprietà non ha convinto i tecnici della Metrocittà che hanno poi collocato dei blocchi sulla strada, accostati al muro, per impedirne il ribaltamento del muro. Dopo tre anni questa situazione non può continuare a trascinarsi irrisolta, la strada presenta già di per sè un restringimento che ha obbligato ad installare un semaforo a chiamata. A questo punto, solo un intervento deciso della prefettura potrebbe consentire alla città metropolitana di assumere l’iniziativa ed occupare l'area privata per l'effettuazione dei lavori. Per questo, conclude il consigliere metropolitano, nei prossimi giorni invieremo una richiesta specifica all’attenzione della prefettura perchè si proceda in tal senso, addebitando poi tutto l’intervento alla proprietà privata che finora non ha avuto il minimo riguardo né all’interesse collettivo nè alla piena sicurezza di quel tratto di strada particolarmente frequentato da residenti e pendolari".