VERDI SUL FUTURO DEL PARCO DI PRATOLINO E DEL LABORATORIO DI DIDATTICA AMBIENTALE
Espressa forte preoccupazione
Il Capogruppo dei Verdi in Provincia di Firenze Luca Ragazzo e Mauro Romanelli, responsabile Enti Locali della Federazione Regionale, esprimono preoccupazione per il futuro del Parco di Pratolino in generale ed in particolare del Laboratorio di didattica ambientale, che opera all'interno di esso.
“Fin da quando ero Assessore in Provincia dentro la Giunta Renzi – esordisce Mauro Romanelli – il Presidente mostrò subito la chiara volontà di fare del Parco di Pratolino una fonte di reddito commerciale, privatizzando la gestione attraverso una Spa (poi il Presidente ha più cautamente ripiegato verso una Fondazione, dal suono più politicamente corretto), e annullando o riducendo ai minimi termini il laboratorio di didattica ambientale.
Questo processo è andato avanti, con lo studio commissionato alla Bocconi, e il progetto già presentato che parla di laghetti artificiali per la pesca e centri fitness, insomma una sorta di disneyland, ad impostazione totalmente commerciale.
Io avevo più volte, in Giunta – prosegue Romanelli – ribadito la volontà di proteggere il Parco attraverso l’istituzione di un’area protetta (Villa Demidoff si chiama Parco ma non è giuridicamente un'area protetta), ed avevo anche organizzato un Convegno, per metà Settembre del 2005, in cui alcuni ricercatori dell'Università di Firenze hanno presentato uno studio approfondito sulle ricchezze floro-faunistiche del Parco: non so se sia un caso, ma proprio 15 giorni prima che si tenesse quel Convegno, sono stato immotivatamente escluso dalla Giunta Provinciale.
Sinceramente ritengo che questo sia stato uno dei motivi, inconfessati, per il quale sono stato mandato via – spiega Romanelli – ed infatti in questi giorni, con un atto di indirizzo dell'Assessore Nigi, già passato in Giunta, si arriva alla chiusura del cerchio, ovvero al tentativo di destrutturazione del laboratorio di didattica ambientale, attualmente composto di sei unità a contratto precario, co.co.co., per i quali si vuole passare, per due unità, a contratti a tempo determinato banditi con selezione pubblica, e per il resto ad esternalizzazione, tramite cooperativa, del servizio.
Un atto totalmente coerente – spiega il Capogruppo verde Luca Ragazzo – con l'impostazione mercantilista e privatistica del Presidente Renzi, ma totalmente incoerente con i valori di servizio pubblico sempre garantiti dal Laboratorio, che è un’Istituzione di cui la Provincia dovrebbe andare fiera, ed anche con gli indirizzi che il Consiglio ha dato alla Giunta, approvando la mozione dei Verdi contro il precariato nella Pubblica amministrazione e nel settore privato.
E’ inutile spiegare – continua il Consigliere verde – quanto il passaggio a cooperativa sia penalizzante per questi lavoratori, già comunque assai precari e privi di diritti.
Se questo progetto andrà avanti i Verdi in consiglio provinciale saranno durissimi nell'opporsi, in particolare richiamando alla coerenza e alla difesa dei propri valori i gruppi dei Ds e dei Comunisti Italiani: ma già vediamo segnali di ripensamento, e siamo convinti che i Ds e più che mai i Comunisti Italiani non concordino con questa impostazione del Presidente, e che anche Nigi, sicuramente spinto da Renzi a presentare quella delibera, possa essere più che sensibile alle nostre richieste.
Rinunciando o svilendo il laboratorio di didattica ambientale – riprende Mauro Romanelli – si rinuncia ad una realtà che opera da anni, che quest’anno ha servito 150 classi di scuola elementare e media, quindi oltre 3000 ragazzi, realizzando quattro convenzioni sul territorio (Barberino di Mugello, Quartiere 3, Signa, Greve in Chianti), che è stata scelta dalla Regione Toscana per la sperimentazione (nel Mugello) del nuovo sistema di educazione ambientale, che ha messo in piedi, per il prossimo aprile, la prima conferenza provinciale dell'Educazione Ambientale, un protocollo d'intesa con Solliccianino, per l'educazione ambientale ai giovani detenuti, ed il programma di educazione orizzontale (peer education) per i giovani di otto scuole superiori, denominato Comunità scolastiche sostenibili (progetti, questi ultimi tre, nati tutti durante il mio assessorato).
Ricordo che in occasione del primo Bilancio, nel 2005, il Presidente mi decurtò i fondi del laboratorio di oltre il 70%, mettendomi nella condizione di dover dire ai lavoratori che i loro contratti non potevano essere rinnovati, e agli utenti che il servizio non era più garantito. Poi ci fu una sollevazione, dei sindacati, di varie forze politiche, tra cui Rc, Verdi, Pdci, Ds, delle scuole, delle associazioni ambientaliste, e fu costretto a ripristinarli. Però mi accusò di slealtà, perché ero stato io, secondo lui, a fomentare tutta quella sollevazione per difendere i fondi del mio Assessorato. Evidentemente, ha poi ritenuto, senza però mai avere il coraggio di dirlo ufficialmente, di punirmi per quell'episodio. E’ la prima e spero l’ultima volta – conclude Romanelli – in cui parlo dei miei trascorsi nella Giunta Renzi. Non mi piace raccontare questi aneddoti, ma ho ritenuto di doverlo fare perché, quando ho appreso di questa delibera presentata da Luigi Nigi, che è sempre stato collega stimabile e serio, e che credo la pensi come me, ho capito che il Presidente intendeva forzare i tempi di una strategia che non ha mai avuto il coraggio e la lealtà di rivelare esplicitamente, ma che personalmente ho chiara in mente da molto tempo”.
Luca Ragazzo – capogruppo dei Verdi in Provincia di Firenze
Mauro Romanelli – esecutivo regionale Verdi Toscani